(Imagoeconomica)

Il 3 e 4 ottobre prossimi gli elettori saranno chiamati alle urne in 1.192 Comuni, di cui 18 capoluoghi e 9 precedentemente sciolti per condizionamento e infiltrazione mafiosa. In Calabria si voterà anche per la Regione dopo la prematura scomparsa della presidente Jole Santelli, morta lo scorso ottobre. E se in Sardegna e in Sicilia la scelta di sindaci e consiglieri municipali è rimandata al 10 e 11 ottobre, facendo salire a oltre 1.341 i territori interessati al voto, le preoccupazioni per la crescente marea revisionista sono ben presenti da tempo.

Al centro dell’attenzione le elezioni amministrative in città come Roma, Milano, Napoli, Torino e Bologna, dove i candidati sindaco in molti casi hanno dovuto, giocoforza, prendere le distanze da aspiranti rappresentanti delle istituzioni della Repubblica in odore di fascismo. Ma altrettanto emblematico sarà il risultato nei paesi più piccoli e periferici in cui la cartina di tornasole di pulsioni nostalgiche è stato l’avvicendarsi, nel corso della campagna elettorale, di dichiarazioni sgradevoli, quando non lesive dei principi costituzionali, da parte di esponenti della destra.

Dopo l’appello del Forum delle associazioni antifasciste e della Resistenza, con Anpi in prima fila, anche sezioni, comitati provinciali e coordinamenti regionali dei partigiani da nord a sud del Paese si sono rivolti agli elettori. Nel segno di una assoluta e storica indipendenza rispetto a partiti e schieramenti, invitano gli aventi diritto a recarsi alle urne e a scegliere i loro rappresentanti con responsabilità, “affidabilità democratica e comprovata condivisione dei valori dell’antifascismo”. Vi proponiamo alcuni degli appelli diffusi.

Uno scorcio di Cerignola (FG), uno dei comuni più popolosi della Puglia in cui si voterà il 3 e 4 ottobre

In Puglia, il coordinamento regionale Anpi non fa sconti a nessuno e sottolinea come il voto non possa essere soggetto ad amicizie, conoscenze, simpatie e – non ultimo – a un tornaconto personale, ma debba essere orientato a sostenere candidate e candidati che incarnano i principi democratici. “Sarebbe improprio ‒ scrive il Coordinamento regionale Anpi ‒ l’attribuire valenza politica al voto amministrativo; d’altro canto, è però limitativo ritenere che la guida degli enti locali debba essere scelta esclusivamente secondo criteri di competenza, onestà ed efficienza. In altri termini, la carica di Sindaco e di Consigliere comunale non equivale a quella di amministratore di un’impresa privata, o di dirigente di un ufficio statale, o di responsabile di un servizio pubblico. I Comuni sono articolazioni della Repubblica, com’è affermato nell’art. 114 della Costituzione; essi hanno dunque l’obbligo non soltanto di uniformare la loro attività istituzionale ai principi e ai valori che stanno a fondamento della suprema legge dello Stato, ma anche di concorrere alla realizzazione degli obiettivi di uguaglianza, di giustizia sociale, di solidarietà, di inclusione, di progresso civile in essa proclamati.

Per conseguenza, un voto maturo e consapevole non dovrebbe essere espresso soltanto in ragione dell’amicizia o della semplice simpatia, della conoscenza personale, della speranza di un tornaconto individuale, o ‒ peggio ancora ‒ dello scambio di favori. In proposito, stupisce e inquieta che note e autorevoli personalità del centro-sinistra pugliese abbiano apertamente manifestato, oppure nascostamente assicurato, il loro sostegno a candidati contigui a gruppi neofascisti, adducendo a motivazione vincoli affettivi, debiti di riconoscenza, attestati di stima, e persino invocando la necessità di superare anacronistiche contrapposizioni ideologiche: argomento, quest’ultimo, che da sempre l’estrema destra sfrutta per legittimarsi, per attribuirsi una patente di onorabilità, per recidere le radici della nostra democrazia, che insistono nella Resistenza e nella lotta di Liberazione.

Alcuni dei contributi arrivati dalla Puglia in occasione di “Strade di Liberazione”, l’iniziativa ideata dall’Anpi nazionale per il 25 aprile 2021. Da sinistra, in senso orario: Brindisi, Palo del Colle (BA), Parabita (LE), Mesagne (BR), Nardò (LE)

Il Coordinamento regionale dell’Anpi Puglia rivolge perciò unanimemente un caldo appello agli elettori e alle elettrici affinché riversino i loro suffragi su candidati e su liste di sicura affidabilità democratica e di comprovata condivisione dei valori dell’antifascismo. Il nostro Paese è segnato da persistenti disuguaglianze, afflitto da povertà vecchie e nuove, lacerato da pulsioni e da conflitti che pregiudicano la coesione sociale, minacciano la convivenza civile, mettono a dura prova la tenuta stessa delle istituzioni repubblicane. Il governo degli enti locali è, soprattutto nel Mezzogiorno, un fronte decisivo della battaglia contro le ricorrenti tentazioni autoritarie, per un decentramento dei poteri che favorisca uno sviluppo equo e sostenibile, la piena attuazione dei diritti di cittadinanza, la politica dell’accoglienza, la profonda rigenerazione etica delle nostre comunità”.

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Di analoga impostazione l’appello agli elettori del comitato provinciale Anpi di Milano, che per voce del presidente Roberto Cenati, invita “tutte le cittadine e i cittadini a partecipare al voto” perché “la sovranità popolare si esprime – prima di tutto – votando e non è accettabile che, proprio in un momento così complesso e difficile della vita del Paese, delle istituzioni e degli enti locali, si rinunci a questo diritto, che – nel contempo – è anche assunzione di responsabilità e condizione per esigere dagli eletti il rispetto degli impegni assunti. La nostra associazione, nell’imminenza delle elezioni amministrative che si svolgeranno a Milano e in diversi Comuni della Città metropolitana, ritiene fondamentale che nelle liste che si presentano all’appuntamento elettorale compaiano candidate e candidati che abbiano fatto propri i valori dell’antifascismo e della Costituzione repubblicana nata dalla Resistenza. A essi chiediamo un diffuso e costante impegno nella lotta contro il razzismo, le discriminazioni in ogni forma, l’intolleranza. Rivolgiamo un forte appello agli elettori affinché sostengano nelle prossime consultazioni elettorali candidate e candidati che si richiamino a questi fondamentali valori. Non è pensabile che, a 76 anni dalla Liberazione, chi si candida a guidare Milano, città Medaglia d’Oro della Resistenza, non faccia riferimento ai valori fondanti della nostra democrazia: libertà, antifascismo, rispetto della dignità della persona umana contenuti nella nostra Carta Costituzionale”.

A Roma, semi-archiviato il caso Francesca Benevento, da cui il candidato sindaco di centrodestra Enrico Michetti ha dovuto prendere le distanze (“tenteremo almeno di toglierle il simbolo perché ormai è in lista”) è emerso, ha denunciato il comitato provinciale Anpi, che tre dei sostenitori di Michetti provengono da CasaPound, uno dei quali, in particolare, ha tatuati fasci littori, aquile e il volto di Mussolini. E neppure nei paraggi della capitale si possono dormire sonni tranquilli: il 21 settembre scorso una candidata consigliera a Subiaco, lista Sguardo al futuro, ha pubblicato su Facebook un post contenente una citazione di Joseph Goebbels, salvo poi cancellarlo.

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“Apprendiamo ‒ è insorto il comitato provinciale Anpi Roma ‒ che nelle liste che appoggiano la candidatura di Michetti a sindaco di Roma Capitale ci sono almeno tre candidati nei municipi che provengono da CasaPound (Simone Montagna, Alessandro Aguzzetti e Alessandro Calvo), organizzazione che si richiama direttamente al fascismo autodefinendosi ‘fascista del terzo millennio’, quindi palesemente fuori dall’arco costituzionale e delle leggi della Repubblica. Nessuno dei tre risulta aver abiurato il fascismo. Tra i candidati c’è pure tale Milo Mancini, che porta tatuate sul corpo aquile, fasci littori e ritratti di Mussolini. Il candidato sindaco Michetti ha dichiarato che non è dermatologo e che non può controllare tutti i candidati, i quali devono rispettare la Costituzione, ma evidentemente non ha capacità alcuna di controllare effettivamente che lo facciano. Ci chiediamo come possa amministrare Roma, città insignita della Medaglia d’Oro al Valore Militare per i fatti della Resistenza e capitale dello Stato la cui Costituzione è antifascista”.

Il post della candidata consigliera a Subiaco poi cancellato

Sulla candidata consigliera a Subiaco l’Anpi provinciale insieme alla sezione locale sottolinea: “Non può essere uno scivolone, anche un analfabeta funzionale o di ritorno in cerca di aforismi su Google avrebbe capito l’enormità e la gravità nello scegliere tale ‘autore’. La frase di per sé è sincera e rivelatrice: per la politica il carattere conta più dell’intelligenza, infatti di intelligenza Miaci ne ha dimostrata ben poca. Goebbels, numero 2 del nazismo, responsabile della propaganda del regime, epuratore della cultura, promotore della più violenta propaganda dei miti razzisti, autore di falsi, organizzatore di roghi di libri e di innumerevoli altre nefandezze, successore di Hitler (per un paio di giorni) e assassino dei propri figli. Francesca Miaci ha assunto tale personaggio come ispiratore della propria ‘carriera’ politica. Altro che ‘sguardo al futuro’. Il comitato provinciale dell’Anpi Roma, con la sezione Anpi di Subiaco ‘Giulio Valente’ chiede che il candidato sindaco della città Matteo Berteletti prenda pubblicamente le distanze da tale personaggio e chiede alle autorità competenti di applicare le leggi Scelba e Mancino”.

Il governatore ad interim della Calabria, Antonio Spirlì

E poi c’è la Calabria, territorio lungamente martoriato dalle vicissitudini politiche e che, nella prossima tornata elettorale, si appresta a eleggere anche il Presidente regionale. Qui, i rappresentanti Anpi non nascondono i timori su un possibile endorsement dei candidati locali al fascismo o a una sua rivalutazione, sulla falsariga di quanto accaduto pochi mesi fa con il governatore ad interim Antonio Spirlì che aveva dichiarato: “il duce è stato, soprattutto all’inizio, fautore di una rivoluzione sociale”. Nella nota del presidente provinciale dell’Anpi Catanzaro e coordinatore Anpi Calabria, Mario Vallone, facendo riferimento a questo e ad altri episodi avvenuti in tutto il Paese, si legge: “Anche nella nostra regione non mancano amanti del genere, uno su tutti il signor Spirlì, adulatore del duce e delle cose buone fatte dal fascismo ripetute in più occasioni e contesti diversi”. E prosegue: “Siamo certi che non mancherà l’impegno in tal senso da parte dei tre candidati del campo progressista (Amalia Bruni, Luigi De Magistris, Mario Oliviero, ndr), farebbe certamente bene alla Calabria. Ci rivolgiamo a loro perché questa regione ha bisogno di tante cose a livello economico, sociale e culturale. Avendo conosciuto periodi drammatici negli anni passati, ha bisogno anche, e preliminarmente, di un sistema valoriale imperniato sui valori della democrazia e dell’antifascismo”.

Una delegazione dell’Anpi Cagliari durante una manifestazione

In Sardegna, dove le urne si apriranno una settimana dopo, il 10 e l’11 ottobre, verranno eletti sindaci e consiglieri in oltre cento Comuni. Il coordinamento regionale degli eredi dei partigiani evidenzia come il dovere civico parta proprio dall’ente territoriale di base, tanto per l’elettore, come espressione di un voto imparziale, quanto per gli amministratori, con l’adempimento ai valori fondativi della Costituzione. L’Anpi Sardegna non manca di esprimere preoccupazione per le frequenti intitolazioni di vie e spazi pubblici a figure di riferimento dell’estrema destra; un’operazione che sembra sempre di più inscritta in un ampio progetto di revisionismo e passa attraverso l’equiparazione delle vittime dell’occupazione nazifascista con quelle delle foibe, ad esempio.

Ecco l’appello del comitato regionale Anpi: “Si tratta di uno dei momenti più importanti della vita collettiva: i cittadini sono chiamati a eleggere le persone che li rappresenteranno in tutti i consessi istituzionali e nelle varie occasioni in cui è scandita la vita sociale di una comunità. Dalla attività amministrativa del sindaco e dell’intero consiglio dipendono servizi importanti che condizionano la qualità della vita degli abitanti di città e paesi, basti pensare a servizi primari come l’erogazione dell’acqua, la raccolta differenziata dei rifiuti, l’assistenza ai cittadini in condizioni di povertà e disagio esistenziale, senza dimenticare che il Sindaco è la prima autorità sanitaria locale. Il Comune è il primo presidio di democrazia: un Comune che impronta la sua attività sui principi sanciti dalla Costituzione, è una garanzia per tutti i cittadini. Operare seguendo il dettato costituzionale dovrebbe essere un imperativo per ogni eletto e purtroppo non sempre è così. Preoccupanti e numerosi sono i tentativi avviati a livello locale di riscrivere la storia recente del nostro Paese e intestare vie, piazze, e spazi pubblici a personaggi che la storia e i tribunali (nazionali e internazionali) hanno condannato come criminali contro l’umanità. Non si tratta di leggerezza o ignoranza dei fatti storici, in alcuni casi si vuole equiparare, mettere sullo stesso piano vittime e carnefici; l’Anpi ritiene che ci si trovi davanti a un disegno preciso di riscrittura della storia ad uso e consumo di una precisa parte politica. Frequentemente si costruiscono ad arte momenti di discussione per riscrivere, al di là e al di fuori di ogni contesto storico, tragici fatti con il solo intento di infangare la Resistenza e i suoi protagonisti, basti pensare alla vicenda delle foibe. Per queste ragioni l’Anpi Sardegna si appella alle cittadine e ai cittadini che saranno chiamati al voto nelle prossime settimane affinché esercitino questo fondamentale diritto costituzionale recandosi in massa a votare dando dimostrazione di libera e consapevole partecipazione e, al tempo stesso, possano esprimere un voto orientato verso liste e candidati di sicura fede democratica ed antifascista, rispettosi attuatori della Costituzione. L’eccezionalità dei tempi che stiamo vivendo chiede a ciascuno di noi senso di responsabilità, sostegno allo sforzo che le istituzioni a tutti i livelli stanno facendo e rispetto delle decisioni che Governo e Parlamento assumono”.