Che la lettura facesse bene lo sapevano gli antichi egizi, inscrivendo sul portale della biblioteca di Tebe appartenuta al faraone Ramesse II “luogo di cura dell’anima”. Lo riporta anche il dpcm del 3 novembre che ha stabilito la chiusura di tutti gli esercizi commerciali nelle zone rosse, tranne per quelli di “beni essenziali”, come le librerie. E lo sa bene la Piccola Farmacia Letteraria di Firenze che offre ai lettori un rimedio letterario per ogni patologia dell’anima.

“Ho l’ansia. E non conosco nessun altro modo di pensare”. Quanti di noi in questo nuovo periodo di lockdown hanno esternato questo stato? E quanti di noi hanno pensato di trovare una cura in un libro?

Senza sminuire l’intervento di professionisti dotati di strumenti necessari ad aiutare chi ne ha bisogno (si segnala tra i molti supporti gratuiti regionali per l’emergenza Covid19, quello degli Psicologi per i Popoli Lazio), la biblioterapia può essere davvero un balsamo per le nostre inquietudini perché «è un modo di affrontare i problemi in modo filtrato, dove troviamo situazioni vissute, o che stiamo vivendo, interpretate da protagonisti che non siamo noi» spiega Elena Molini, titolare della Piccola Farmacia Letteraria che conta oltre 22mila follower su Instagram e 20mila su Facebook. «Diventa quindi una rivisistazione delle nostre storie che ci consente di mettere un po’ di distanza tra il narrato e il nostro vissuto. Osservare – o in questo caso leggere – persone che reagiscono in modo diverso dal nostro in una situazione simile alla nostra ci dà un’altra visione della cosa e ci permette di prenderne coscienza, innescando anche delle riflessioni».

Una soluzione per questo lockdown? «Abbiamo interagito e continuiamo a farlo soprattutto online – continua Molini – con molti lettori abituali che non riescono più a leggere perché non riescono più a concentrarsi. In una situazione come questa in cui non possiamo fare materialmente nulla, proponiamo libri di totale evasione, come Vita su un pianeta nervoso di Matt Haig».

Se invece volete toccare con mano la vostra ansia, la pagina Facebook della libreria indica The big activity book for anxious people di Erin Williams e Jordan Reid, confermando la centralità della relazione tra libraio e lettore – o tra farmacista letteraria e paziente, inteso non più come consumatore – che fa sì che quanto accade in questo angolo di Firenze sia nettamente in contro tendenza rispetto ad un Paese in cui notoriamente si legge poco.

Come per ogni farmaco che si rispetti, anche quello letterario è dotato di un bugiardino – strutturato da psicologhe collaboratrici della libreria – che fornisce informazioni utili ad indagare la parte psico-emotiva contenuta nel libro, in un catalogo che comprende circa 80 stati d’animo, atteggiamenti e sentimenti: amori perduti, stress, depressione, insonnia, nostalgia, malinconia fino a quelli più spinosi dal sapore di ricino. “Per chi si prepara ad affrontare un divorzio stile guerra dei Roses e vuole affilare le armi” ci sono le caratteristiche terapeutiche di Divorziare con stile di Diego De Silva. Posologia: “da leggere la mattina prima di andare in tribunale”. Effetti collaterali: “ci potremmo trovare a ridere di questo nonostante pensassimo di non poterlo più fare”.

Se siete donne che si sentono “oppresse, incastrate, infilate in un vicolo cieco di responsabilità dal quale non sapete più come uscire”, pillole di consapevolezza vengono dispensate da Liberati della brava bambina” di Maura Gancitano e Andrea Colamedici (ideatori anche della scuola permanente di filosofia Tlon), perché “non serve essere Medea per capire cosa si prova ad annullarsi per amore di qualcuno che ci abbandona quando trova qualcosa di meglio e non serve aver vissuto la vita di Elena di Troia per essere oggetto di decisioni prese da altri”. Se invece volete celebrare un rapporto di amicizia, sugli scaffali troverete gocce di comunismo somministrate da Conto su di te per il vino di Karl Marx, quarant’anni di lettere intime e avvincenti destinate al suo più grande sodale Friedrich Engels. Perché i colori dell’anima hanno uno spettro più variopinto di quanto possiamo immaginare.