Il Memoriale Digitale della Resistenza modenese inaugurato nel 79° della Liberazione della città emiliana rappresenta un importante passo verso la conservazione e la diffusione della memoria storica di eventi fondamentali per la nostra società. Questa iniziativa non solo commemora il coraggio e il sacrificio dei partigiani e degli antifascisti, ma rende anche omaggio alla determinazione di coloro che si opposero all’oppressione durante uno dei periodi più cruciali della storia italiana.

Partigiane modenesi sfilano a Modena. Archivio fotografico Anpi nazionale

Attraverso l’utilizzo delle più moderne tecnologie, come i Qr-code e le postazioni interattive, il Memoriale Digitale offre un nuovo modo di esplorare e comprendere il passato, coinvolgendo le persone in un viaggio attraverso le testimonianze e le storie di chi ha lottato per la libertà e la democrazia. Una realizzazione ancor più significativa se si considera che Modena, “Città partigiana cuore di provincia partigiana”, Medaglia d’Oro al Valor Militare, non aveva un luogo centrale dedicato alla Resistenza, nonostante una grande una rete monumentale diffusa a ricordo dei Caduti partigiani.

In passato nel territorio modenese c’erano stati virtuosi progetti, anche apripista, realizzati da volontari delle sezioni Anpi con il sostegno delle amministrazioni comunali. Per esempio a Mirandola, in un’area di 30 km erano stati mappati, georeferenziati e dotati di Qr-code stampati su una mattonella oltre 50 siti. Ora la memoria attiva opererà anche negli altri territori della provincia.

Il presidente provinciale Anpi, Vanni Bulgarelli, a sinistra, con Mattia Piccinini che ha fatto parte del gruppo di ricerca storica insieme a Catia Mazzeri e al presidente Bulgarelli

È un importante strumento per educare le generazioni future sul valore della resistenza e sulla necessità di difendere i principi di giustizia e uguaglianza. A parlarcene è Vanni Bulgarelli, presidente provinciale Anpi Modena.

Il sindaco di Modena, Gian Carlo Muzzarelli, mentre inquadra uno dei Qr-code del Memoriale digitale della Resistenza modenese

Cosa può dirci di questo progetto innovativo?

Il Memoriale digitale della Resistenza è un progetto del Comitato Provinciale Anpi, Associazione Nazionale Partigiani d’Italia che, nell’ambito delle iniziative per la Liberazione, ha voluto rendere più accessibile la conoscenza di luoghi, fatti e protagonisti della Resistenza: 1943-1945. La memoria digitale si rivela sempre più essenziale nel contesto contemporaneo, poiché consente di valorizzare e preservare la ricchezza della rete della memoria attraverso l’utilizzo di oltre 60 Qr-code posizionati su cippi, monumenti e lastre commemorative della Resistenza. Con la collaborazione di storici e ricercatori sono state redatte 65 schede con l’indicazione di oltre 120 brevi biografie dei Caduti applicate alle “pietre parlanti”, con le quali è possibile non solo riportare le iscrizioni tradizionali, ma anche arricchire il racconto con materiale documentato e testimonianze, accessibili tramite link incorporati nelle scritte. Inoltre, da postazioni collocate in spazi pubblici e dotate di touch screen si può navigare nel data base, che sarà alimentato con ulteriori materiali. Il sito www.memorialedigitale.it è corredato da schede e immagini e consente ai visitatori di accedere direttamente alle informazioni contenute. Ciò si traduce in un’innovazione significativa, poiché rende la memoria digitale accessibile anche dai luoghi pubblici tradizionali a servizio della collettività.

La direzione di Patria ci ha riferito che il presidente nazionale Anpi, Gianfranco Pagliarulo, in sede di Comitato nazionale, ha portato a modello il Memoriale modenese tra le buone pratiche per l’associazione tutta.

Stiamo lavorando molto, ma ciò vale per chiunque sia in Anpi. Modena e il suo territorio provinciale hanno pagato un grande contributo alla lotta di Liberazione, ci sono stati eccidi nazifascisti, arresti, torture. Ma la Resistenza è stata sostenuta fortemente dalla popolazione, e grande è stato il ruolo delle donne. Questa Memoria fa parte di un bagaglio di memoria imponente. E quindi parallelamente al progetto digitale stiamo sviluppando itinerari attraverso le zone circostanti la città dove operarono i partigiani. Una iniziativa in collaborazione con l’associazione Biker ha il fine di raggiungere i vari cippi della Resistenza con percorsi inclusivi anche dei sentieri partigiani, che intendiamo estendere su tutta la provincia di Modena entro la fine dell’anno. Prendendo come riferimento territoriale le 7 zone partigiane con cui era organizzata la Resistenza modenese, oltre alla VII Zona Partigiana costituita dalla città, il Memoriale digitale della Resistenza modenese è ora implementato per la Prima Zona Partigiana con Carpi come centro e costituita dai Comuni di Campogalliano, Novi di Modena e Soliera. E con la Seconda, grazie anche al lavoro realizzato dalla sezione Anpi di Mirandola, di concerto con il Comune. E stiamo proseguendo per la IV Zona Partigiana costituita da Castelfranco Emilia e dal Comune di San Cesario e con la V Zona Partigiana costituita da Vignola e dai Comuni di Castelnuovo Rangone, Castelvetro, Marano s/P, Savignano Spilamberto.

Giovani partigiani nella zona del modenese. Archivio fotografico Anpi nazionale

Da dove nasce la vostra idea?

Essenzialmente prende spunto da iniziative già esistenti in altri contesti, poiché risponde alla necessità di diffondere la memoria della Resistenza, soprattutto tra i giovani e le scuole, perché la conoscenza del passato ci guida nel nostro presente. Per questo è preziosa la collaborazione con le Istituzioni.

A sinistra, uno studente mentre inquadra uno dei 60 qr-code posizionati in città; accanto una delle postazioni digitali del Memoriale modenese installate in luoghi pubblici

A Modena questo rapporto è consolidato.

La cura della memoria e della storia della lotta di Liberazione è portata avanti con grande responsabilità dalle istituzioni locali, da numerose scuole, dall’Istituto storico e da forze culturali, sociali e sindacali. Conoscere le vicende, i protagonisti e i valori per cui hanno combattuto e in molti sono morti, arricchisce il bagaglio etico e culturale dei giovani. La collaborazione con le amministrazioni locali, che hanno patrocinato il progetto digitale, ha contribuito a consolidare il legame tra memoria e comunità, ottenendo un’accoglienza molto positiva tra ragazzi e istituti scolastici. Quando scoprono quelle storie i giovani studenti restano molto colpiti dall’età dei Caduti. Erano poco più grandi di loro quando durante quel tragico periodo storico scelsero di combattere per un futuro di libertà, democrazia e dignità. Il Memoriale Digitale, appunto, non solo onora il passato, ma offre anche uno spazio per la riflessione e il dialogo su come possiamo applicare i valori della Resistenza ai nostri tempi, affrontando le sfide attuali e costruendo un futuro migliore per tutti.