Si è svolta l’edizione 2025 del Treno dei Mille, il raduno internazionale dei giovani – organizzato dal War Heritage Institute (Whi) e dalla Fir, la Federazione Internazionale dei Resistenti – che quest’anno è stato promosso al campo di concentramento e sterminio di Buchenwald, dopo le due precedenti edizioni ad Auschwitz. La delegazione italiana, formata da dieci ragazze e ragazzi dell’Anpi, ha incontrato i partecipanti all’iniziativa provenienti da ogni parte d’Europa. È stata una importante e interessante occasione di confronto e scambio di esperienze.

Venerdì, 4 aprile

Arrivati a Milano da tutta Italia e raggiunta assieme Weimar, in Germania, i ragazzi hanno visitato la città di Goethe e Schiller, guidati da Jean Cardoen, direttore del dipartimento memoria del Whi, che ha condotto i partecipanti attraverso i luoghi più iconici della città.

A Weimar guidati da Jean Cardoen, direttore del dipartimento memoria del Whi. Nella foto sotto: la casa di Goethe e la fontana a lui dedicata

Raccontano i ragazzi: «Siamo stati particolarmente colpiti dalla sensibilità della cittadinanza alla memoria storica attiva, capace di impedire la rimozione della statua dedicata a Ernst Thaelmann, storico leader del Partito comunista tedesco, assassinato a Buchenwald nel 1944».

Weimar, la statua di Ernst Thaelmann

Stessa sensibilità che anni dopo ha reso permanente una mostra, inizialmente ideata come temporanea, di ritratti fotografici dei sopravvissuti di Buchenwald esposta per le strade della città. Tra questi, l’italiano Gilberto Salmoni, deportato sedicenne a Buchenwald nell’agosto 1944 ed ex presidente dell’Aned di Genova.

Weimar, ritratto di Gilberto Salmoni, che aveva sedici anni quando venne deportato a Buchenwald

Ed è proprio l’Aned che, alla Casa della Memoria di Milano, attraverso il racconto dell’esperienza di Bonifacio Ravasio (matricola 33843), ha permesso alla delegazione di muovere i primi passi nella storia di Buchenwald. Il suo ricordo è stato possibile grazie all’intervento del nipote Leonardo Zanchi, presidente dell’Aned di Bergamo, nel corso dell’incontro introdotto da Leonardo Visco Gilardi, presidente dell’Aned di Milano. Concludono i ragazzi: «Grazie a questi contributi siamo pronti ad affrontare questo viaggio con maggiore consapevolezza».

Sabato, 5 aprile

Buchenwald, l’ingresso del lager

Le 3:15. L’ora che segna l’orologio della torre all’entrata di Buchenwald. L’ora che segna l’insurrezione e la liberazione del campo dai nazisti per mano dei suoi stessi prigionieri.

Con Ulrich Schneider, segretario generale della Fir, davanti alla scritta sul cancello del campo

È il primo impatto per i visitatori e per la delegazione italiana che, con la guida di Ulrich Schneider, segretario generale della Fir, ha varcato il cancello che porta la beffarda scritta jedem das seine, «a ciascuno il suo».

A pochi passi dalla piazza dell’appello una lapide ricorda il sito del Rosengarten, ennesima beffa ai danni dei prigionieri legata all’odore che si spandeva nell’aria, dovuto alla mancanza delle più basilari condizioni igieniche.

Buchenwald, il crematorio

Queste carenze determinarono un rischio di epidemia all’interno del campo e – di conseguenza – un primo avvicinamento tra le SS e l’industria farmaceutica finalizzato alla ricerca di un vaccino, successivamente sperimentato sui prigionieri stessi.

Racconta un partecipante: «Mi ha molto colpito come l’industria e le SS traessero profitto dal sistema concentrazionario, in un’aberrante esasperazione del capitalismo». Alla sistematica opera di disumanizzazione perpetrata dai nazisti fece da contraltare la solidarietà attiva degli altri prigionieri, che arrivarono a privarsi di parte della propria razione per permettere ai detenuti del Rosengarten di sopravvivere.

L’interno del crematorio

Di diverso tenore, ma animato dallo stesso spirito di cooperazione, è stato l’incontro avuto in serata con i giovani antifascisti di Germania e Portogallo. In un dibattito ricco di stimolanti riflessioni sullo stato dell’antifascismo in Europa, la delegazione italiana ha trovato conferma alle proprie preoccupazioni circa l’avanzata dell’estrema destra in tutto l’Occidente.

Un’esperienza per riflettere sull’oggi quella del Treno dei MIlle

La forte necessità di pace, disarmo, diritti, lavoro, democrazia e lotta al revisionismo storico accomunano la battaglia dell’Anpi in difesa della Costituzione a quelle delle nuove generazioni europee. «Questa sera abbiamo ritrovato lo spirito internazionalista del Manifesto di Ventotene»; così chiosa uno dei partecipanti, ripromettendosi un nuovo incontro nel prossimo futuro.

Domenica, 6 aprile

Il posto dell’Italia nella spianata del Memoriale

Sulla Strada delle Nazioni del Memoriale di Buchenwald, sotto la scritta “Italia” si è riunita la delegazione per una breve e sentita cerimonia. Dopo le parole del vicepresidente della Federazione internazionale resistenti, Filippo Giuffrida, i partecipanti hanno reso omaggio ai deportati italiani e letto il Giuramento di Buchenwald, facendo proprio e rinnovando l’impegno dei prigionieri insorti: «Il nostro ideale è la costruzione di un nuovo mondo, nella pace e nella libertà».

In corteo sulla “Strada del sangue” verso il Memoriale

I partecipanti hanno percorso la Blutstraße, la “Strada del sangue”, raggiungendo a piedi il Memoriale e il Campo. Durante il percorso gli oltre 600 giovani provenienti da tutta Europa hanno intonato inni e canti partigiani e antifascisti nelle rispettive lingue.

Durante il corteo diverse soste hanno consentito lo svolgimento delle celebrazioni ufficiali. Tra queste quelle nazionali, quella internazionale — durante la quale le delegazioni hanno preso la parola per brevi interventi — e quella istituzionale, alla presenza di sopravvissuti e autorità.

Un partecipante ha così descritto l’esperienza: «È stata una giornata carica di emozione. Abbiamo mostrato che la vera Europa siamo noi, un’Europa antifascista che si riconosce pienamente nei valori del Manifesto di Ventotene. In Italia, purtroppo, questo modello di Europa della pace e dei popoli è sotto attacco. Tocca a noi difenderlo!».

Infine, come gesto di solidarietà e fratellanza, i rappresentanti italiani hanno donato il fazzoletto tricolore dell’Anpi ai partecipanti dell’Urap (União de Resistentes Antifascistas Portugueses). I portoghesi hanno ricambiato con una bandiera della loro associazione, che verrà custodita presso la sede nazionale dell’Anpi a ricordo di queste giornate.

Gabriele Bartolini (Roma), Leonardo Borrelli (Milano), Dario Cavinato (Roma), Massimiliano Farrell (Pavia), Simona Feliciani (Perugia), Gioele Galgani (Siena), Cesare Negrini (Roma), Asia Tordi (Perugia), con il contributo di Filippo Giuffrida Répaci, giornalista direttore di Radiocomtv, da Bruxelles la radio/tv per gli italiani nel mondo, e vicepresidente Fir, Federazione Internazionale dei Resistenti


Nella fotogallery altri scatti da Buchenwald