Tema

Cultura

venerdì 25 Aprile 2025

Evviva la Resistenza! Evviva i partigiani! Cantiamo l’80° con Fausto Amodei

Con le corde della sua chitarra ha scritto pietre miliari nella storia della canzone popolare e di protesta, generando una schiera di illustri allievi, appassionati cantautori, ispirati da un’idea di canzone politica per niente docile e accomodante, ma foriera di tesi invise alla cultura dominante. Oggi novantenne, ecco cosa ci ha detto l’autore di “Per i morti di Reggio Emilia”, il brano musicale scritto nel 1960, dopo i moti contro il governo Tambroni, divenuto talmente famoso da far pensare a un testo anonimo nato dal popolo. Buon 25 Aprile! E buon ascolto

domenica 13 Aprile 2025

La Liberazione in un francobollo. Breve storia della (avara) filatelia dedicata alla Resistenza

La storia e la memoria della lotta contro l’occupante nazifascista sono stati rappresentati nei valori bollati italiani con una cadenza molto discontinua. Dal dopoguerra, riflesso dei tempi, il primo titolo per essere emesso dovrà aspettare il 1955, decennale dell’Insurrezione nazionale, e pure in ritardo di oltre un mese, nessuno sarà realizzato per un trentennio, dal 1995 al 2015. Ecco una carrellata di titoli e riproduzioni. In uscita per il 24 aprile la versione 2025

domenica 6 Aprile 2025

L’aria di primavera, i sogni di una gioventù, e “un sorso a chi non c’è più”

Intervista a Mauro Carrero, il cantautore piemontese che ha reso in musica la memoria del passato collettivo delle Langhe, dalle antiche leggende ai fatti di cronaca, da Beppe Fenoglio agli Anni di Piombo. Nel suo ultimo album, cd e libretto, “Brindisi alla gioventù” è la GenX che si racconta, tra le speranze di “un tempo bruciato chissà come”, una dedica alla compagna di classe delle superiori uccisa dell’ex, le disavventure in un’app, e il futuro che bussa. Con un’immancabile incursione nella ribelle epopea partigiana: sulle note di una antica ballata irlandese giunta nel Far West

venerdì 4 Aprile 2025

Il cammino infinito di un’umanità con la “casa sulle spalle”

Per non subire la vita. Potrebbe essere questa la chiave di lettura de “Il gioco dell’oca. Quaderni di frontiera” (Prospero editore, prefazione di Domenico Quirico), l’ultimo lavoro di Matthias Canapini, classe 1992, scrittore, fotografo e camminatore. Dal 2012 al 2020 l’autore ha viaggiato in Asia, Africa e Medio Oriente, raccogliendo i racconti dei “popoli in transito”. Ora queste storie sono confluite in un libro che affronta in presa diretta il fenomeno della migrazione verso l’Europa, e in una mostra fotografica in Germania con i suoi scatti dai tanti viaggi di questi ultimi anni. “Per quanto questa vita possa essere romantica, è doppiamente stereotipata: da una parte è svilente, perché ti descrivono sempre come il giramondo che chiacchiera con la gente e non fa un cazzo, dall’altra diventi una specie di eroe, e l’ovvia verità è non è né l’uno né l’altro”

mercoledì 2 Aprile 2025

Quel libretto che fa ancora paura a chi non ama l’Europa e la Costituzione antifascista

La destra è all’assalto dei valori che sono alla base della Repubblica per ottenere risultati politici tangibili. È stata la presidente del Consiglio, in Parlamento, a dare il via alla campagna con il suo attacco al “Manifesto” con la visione europeista di Spinelli, Rossi e Colorni. Poi si sono aggiunte le seconde e terze file. Qual è l’obiettivo finale di questa strategia basata sulla gara a chi la spara più grossa?

venerdì 28 Marzo 2025

Guglielmo Petroni, la scrittura, la pittura, la vita. Quando la memoria di un partigiano torna a casa

Originario di Lucca, nato in una umile famiglia di artigiani, autodidatta, prende le distanze dal fascismo grazie all’arte e agli intellettuali delle “Giubbe Rosse”, poi l’impegno nella Resistenza romana, il carcere a via Tasso e a Regina Coeli. Nel dopoguerra è amico di Mario Alicata e Renato Guttuso, con i quali però rompe perché il suo libro “Il mondo è una prigione”, dove emerge l’importanza di non dimenticare che animerà quasi ogni opera letteraria futura, viene inizialmente criticato dal Pci. Anni dopo la riscoperta, la vittoria del Premio Strega con “La morte del fiume” e altri importanti riconoscimenti, la Presidenza onoraria dell’Anpi, i pezzi per Patria Indipendente. Ora, a oltre trent’anni dalla scomparsa, gli ha reso omaggio la sua città natale con una mostra e a breve uscirà un volume con una raccolta di saggi

venerdì 14 Marzo 2025

La forza di una donna contro la dittatura: il film premio Oscar di Walter Salles

Vincitore del riconoscimento come Miglior Film Internazionale, “Io sono ancora qui” per la regia di Walter Salles (Brasile-Francia 2024), titolo originale “Ainda estou aqui”, tratto dal libro omonimo di Marcelo Rubens Paiva, è la storia di una famiglia, ma soprattutto di Eunice Paiva, madre di cinque figli costretta a reinventarsi quando la vita le viene sconvolta da un atto di violenza arbitraria in un Brasile nelle mani dei militari. Sceneggiatura di Murillo Hauser e Heitor Lorega, con Fernanda Torres, Selton Mello, Fernanda Montenegro, Guilherme Silveira, Antonia Saboia, Valentina Herszage. Si tratta della prima opera del cinema brasiliano a ricevere la prestigiosa statuetta. Grande successo di pubblico, nonostante un tentativo di boicottaggio da parte della destra

giovedì 6 Marzo 2025

La diva senza patria. Chi era davvero Diana Karenne? Intervista alla scrittrice Melania Mazzucco

La vincitrice dello Strega 2003 con “Vita”, dopo “L’architettrice” e altri lavori di successo, in “Silenzio. Le sette vite di Diana Karenne” (Einaudi, 2024) ricostruisce la biografia di un mito del cinema muto, la personalità di un’artista che ha saputo interpretare parti molto diverse tra loro, e come donna non si è mai tirata indietro nell’aiutare quanti avevano bisogno. “Non si può escludere che in Italia, durante i rastrellamenti del 1944 si sia offerta in ostaggio, torturata fin quasi alla morte, per salvare donne, bambini, contadini, dalla furia nazista”. L’autrice ci racconta come è nato il libro

mercoledì 5 Marzo 2025

Ravensbrück, poesie di donne dal lager del ponte dei corvi

Curata da Anna Paola Moretti è in libreria l’antologia dei versi scritti dalle internate nel più grande campo femminile del sistema concentrazionario nazista costruito a pochi chilometri da Berlino. Rimase attivo dal 1939 al 1945. Un luogo di morte come tutti gli altri lager nazisti nel quale però donne di tutte le estrazioni sociali e culturali, per non farsi annientare nello spirito oltre che nel corpo, hanno provato a reagire disperatamente con l’arma della poesia. I versi sono stati tradotti in più lingue e sono presentati con il testo originale a fronte

domenica 2 Marzo 2025

Quando sono le donne a salire sul palco con la bacchetta in mano

Direttrici d’orchestra, compositrici, musiciste. Sono tantissime in tutto il mondo, ma pur dotate di eccezionale talento faticano a farsi strada. Nell’800 i conservatori le ammettevano ai corsi ma potevano frequentarli in giorni e orari diversi da quelli degli uomini ed erano interdette allo studio di trombe e sassofoni, come pure del violoncello per la posizione fisica “disdicevole”. La patrona della musica, Santa Cecilia, non fu mai musicista, ma una giovane patrizia che volle consacrarsi alla verginità. E ancora oggi si scopre che spesso, ai provini al buio per strumentisti sinfonici, suonare dietro una tenda, nascoste dalla commissione selezionatrice, aumenta la possibilità di essere assunte. Se anche nell’arte delle note sono solo le donne a raccontare altre donne e a rompere le regole patriarcali. Una carrellata di grandi personalità al femminile e i loro concerti. Buona lettura e buon ascolto

Periodico dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia

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Gli omicidi di Valarioti e Losardo. “Sostenete i nostri docufilm contro la ’ndrangheta”

Prodotti da Ugly Films, piccola ma battagliera società cinematografica indipendente, promossi in collaborazione con l’Anpi provinciale di Reggio Calabria, i due cinedocumentari raccontano due vicende umane inedite della lotta alle mafie, e hanno fatto riaprire le indagini su almeno uno dei due casi. Dopo le presentazioni in Calabria, le opere sono in tour per l’Italia. Per sostenere le spese di realizzazione, ingenti in una piccola realtà, l’associazione dei partigiani reggini ha lanciato un appello e una sottoscrizione. Storie come quelle di tante altre vittime innocenti della barbarie mafiosa e ‘ndranghetistica sono più attuali che mai e non possono restare nel dimenticatoio. Soprattutto tra le giovani generazioni. “Aiutateci a portarle ovunque sia possibile”. Le coordinate bancarie per contribuire

Palestina, dalla tregua fragile alla costruzione della pace

I movimenti in Italia e nel mondo hanno scosso le coscienze e isolato Israele, ma ora è necessario uno scatto nuovo. Il ruolo fondamentale che l’Onu deve riprendere e assumere pienamente e quello finora assente della Ue, la richiesta di liberazione di Barghouti, la ricostruzione nella prospettiva dell’avvio della costituzione di uno Stato palestinese in uno scenario di due popoli in due Stati e le tentazioni dei potenti di “sedersi a tavola” per spartirsi il pranzo. Cosa possiamo fare come Anpi

Stato di Palestina, sì o no? Due popoli e due Stati, uno Stato unico oppure altro ancora?

Nonostante non si fermi il piano israeliano di spopolare Gaza, nonostante il genocidio, l’odio seminato a piene mani e la Cisgiordania a rischio di formale annessione da parte di Tel Aviv, può ancora esistere un futuro per i palestinesi perché i sentimenti delle persone, le speranze o la disperazione, si alimentano e si modificano sulla base della vita quotidiana: per un bimbo la scomparsa di un check point sulla via per la scuola è di per sé un pezzo importante di liberazione. Cosa possiamo fare come Anpi in questo preciso momento storico affinché inizi un processo negoziale che dia dignità e pace a quel martoriato popolo. Ecco alcuni spunti per una proposta strategica

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