Il 21 settembre 2021, nell’aula consiliare del Comune di Melfi, in provincia di Potenza, si è svolta la presentazione del libro Ursula Hirschmann. Come in una giostra di Marcella Filippa, edito da Aras edizioni. Si tratta del terzo libro della collana Le crinoline, dedicata a storie di donne e memoria. L’incontro con l’autrice è stato promosso dall’Anpi di Melfi, in collaborazione con Cif (Centro italiano femminile), Fidapa (Federazione italiana donne arti professioni e affari) e l’associazione Nitti e con il patrocinio del Comune di Melfi. Un impegno plurale di soggetti che hanno finalità affini e coincidenti con quelli della protagonista del libro e si propongono di interagire con le istituzioni per il pieno esercizio dei diritti di cittadinanza e la salvaguardia dei valori contenuti nei principi fondamentali della Costituzione.

Ursula Hirschmann in una foto da piccola (euractiv.it)

Con una scrittura originale e creativa, l’autrice trasmette l’autorevolezza del pensiero e l’impegno di Ursula Hirschmann, fedele all’idea di una Europa unita, federalista convinta e capace, con il suo attivismo politico e intellettuale, di caratterizzare il 900. Il dialogo con l’autrice fa emergere la personalità decisa e forte di Hirschmann che sin da piccola ha ben chiaro un proprio modello di vita ispirato al rigore morale e al senso di libertà, caratterizzato da un rapporto di amore/odio con una madre superficiale e mondana.

La “carte d’étudiant” rilasciata dalla facoltà di Lettere dell’università di Parigi a Ursula Hirschmann

Ursula nasce nel 1913 a Berlino: gli anni giovanili, le frequentazioni, il clima della Germania che vede l’ascesa e l’affermazione del nazismo contribuiscono alla sua formazione e determinano scelte importanti per la sua vita. Inizia a militare nei gruppi socialisti mentre il nazismo si va prepotentemente affermando e, per questo, è costretta a fuggire da Berlino verso la Francia: scelte coraggiose, queste, che ci restituiscono l’immagine di una donna non solo emancipata, ma di straordinaria contemporaneità.

La locandina dell’evento

L’impegno politico di Ursula Hirschmann dura tutta la vita. Fedele alle idee di libertà, volitiva, combattiva, passionale e al contempo rigorosamente logica, è capace di confrontarsi con intellettuali di alto spessore come il filosofo Eugenio Colorni, che diventerà suo primo marito, Altiero Spinelli che sposerà in seconde nozze, Ernesto e Marta Rossi e tanti altri. L’impegno politico la porta a trasferirsi continuamente tanto da definire se stessa “una senza patria”. A tal proposito, nel corso della presentazione lucana, l’autrice Marcella Filippa ha sottolineato il parallelismo tra la condizione degli esuli del secolo scorso e quella dei profughi contemporanei: flussi di persone che si muovono raminghe in un mondo che spesso oppone loro sbarramenti, alza muri o li reclude in centri di accoglienza sovraffollati in condizioni disumane.

A sinistra: Ursula Hirschmann ed Eugenio Colorni a Ventotene nel 1940 con le due figlie, Silvia e Renata. A destra: Altiero Spinelli nel 1942 a Ventotene con le sorelle Gigliola e Fiorella (ponzaracconta.it)

Ursula attraversa l’Italia da nord a sud, compresa la sua permanenza sull’isola di Ventotene per essere vicina a Eugenio Colorni, che seguirà anche a Melfi nel suo confino durato dalla fine del 1942 fino al maggio 1943. Il legame e la riconoscenza per la famiglia Colorni sono stati sempre vivi nel nostro paese tanto che nel 2014, in occasione del 70° anniversario dell’uccisione di Eugenio Colorni, il Comune di Melfi, la sezione Anpi e l’associazione Nitti, alla presenza della figlia Renata, hanno scoperto una lapide commemorativa nei pressi dell’abitazione che aveva ospitato i due antifascisti durante il confino.

Ursula Hirschmann tra le madri fondatrici dell’Ue nella grafica della Commissione europea per il progetto #EUWomen

E la stessa presentazione del libro a Melfi è proprio un tributo alla famiglia Colorni nonché, naturalmente, alla figura di Hirschmann a 30 anni dalla sua morte. Perché Melfi è il luogo emblematico che ha determinato due scelte difficili: la separazione della coppia e la fuga del filosofo per aderire alla Resistenza. Nel libro si può apprezzare la capacità dell’uomo di gestire la lontananza con estrema lucidità, senza farsi contagiare da forme di deleteria gelosia nei confronti dell’amico Altiero Spinelli, per il quale non verrà mai meno la stima, né da recriminazioni nei confronti di Ursula. A tal proposito, nel corso dell’evento pubblico dello scorso 21 settembre, è stato letto il testamento che Colorni redige prima della sua fuga: un documento di profondo valore etico che ci ha avvicinati a una figura di apprezzabile levatura intellettuale.

L’impegno politico porta Ursula Hirschmann a varcare i confini tra gli Stati europei e trasportare documenti scottanti come Per un’Europa libera e unita. Progetto d’un manifesto, meglio conosciuto come Manifesto di Ventotene.

Un primo piano di Ursula Hirschmann (wikipedia)

Tutto questo lo fa con le sue figlie al seguito, con problemi di salute che la rendono fisicamente molto fragile e mettendo a repentaglio la sua vita. Un impegno che continua negli anni successivi quando dà vita all’associazione “Donne per l’Europa”, con la quale si batterà sempre a sostegno dei movimenti femministi fino agli ultimi anni, quando un ictus la costringe all’afasia e Renata, una delle sue figlie, inizia a prendersi cura di lei. Qui le pagine del libro si fanno commoventi: il rapporto si capovolge e Ursula da madre diventa figlia. Renata le insegna nuovamente a parlare, come si fa con i bambini, utilizzando la lingua primigenia. Il tedesco diventerà la salvezza di Ursula.

La presentazione del libro si è svolta in un clima dialogico in cui, dopo l’introduzione della presidente dell’Anpi, la professoressa Anna Martino, l’autrice ha colto gli spunti offerti dalla moderatrice, la professoressa Filomena Guidi, per approfondire la riflessione su alcuni capitoli. Uno scambio interessante, per ricordare la figura di Ursula Hirschmann e la sua storia, reso più piacevole dalla lettura di alcuni passi del libro da parte delle giovani socie: Elisa Araneo, Rachele Fundone e Ilaria Fuschetto.

Anna Martino, presidente della sezione Anpi di Melfi (PZ)