Il consigliere regionale Veneto, Andrea Zanoni (Pd)

Lo scorso dicembre in Veneto, nel Consiglio regionale con all’ordine del giorno la manovra di bilancio, il consigliere Andrea Zanoni (Pd) è riuscito a far votare un emendamento che prevede il rifinanziamento della legge regionale 10 dicembre 2010, n. 29 – “Norme in materia di promozione e valorizzazione del patrimonio storico e culturale dell’antifascismo, della Resistenza e dei correlati eventi accaduti in Veneto dal 1943 al 1948”. Grazie al suo intervento, per il 2024 si stanzieranno 40.000 € in favore di istituti storici, enti e associazioni che si occupano di approfondire e divulgare la storia e la conoscenza della Resistenza e del suo patrimonio valoriale, messo per iscritto nella Costituzione.

Venezia, Palazzo Ferro-Fini, sede del Consiglio regionale

Zanoni, originario di Paese nel Trevigiano, è un iscritto e amico dell’Anpi che spesso e volentieri partecipa a iniziative, celebrazioni e manifestazioni organizzate dall’associazione dei partigiani. In particolare, lo scorso 10 settembre all’ultima grande commemorazione del rastrellamento nazi-fascista in Pian del Cansiglio, aveva raccolto da parte di diversi dirigenti delle Anpi venete il desiderio di poter accedere a maggiori risorse per poter promuovere la conoscenza e il ricordo dei 20 mesi della lotta di Liberazione. È stato così che Andrea Zanoni si è ricordato di questa legge istituita nel 2010 ma “dormiente”, visto che non viene rifinanziata da almeno 10 anni.

“Ho l’abitudine di annotarmi tutte le richieste che provengono dal territorio – spiega Zanoni – e così, dato che si avvicinava l’ora di impostare il bilancio di previsione 2024 per la Regione Veneto, ho deciso di mettere in cima alla lista le richieste raccolte alle iniziative antifasciste (feste della Liberazione, pastasciutte antifasciste, commemorazioni…). L’ho fatto non solo perché credo e condivido profondamente i valori dell’antifascismo da cui nasce la nostra democrazia, ma anche perché sono ormai molte, troppe le provocazioni che arrivano dall’estrema destra, che con questo governo ha acquisito una sicumera notevole. Penso alle provocazioni dei neofascisti MIS per la pastasciutta antifascista a Porto Burci, Vicenza, o alle svastiche apparse sui muri a Conegliano: occorre sostenere pubblicamente l’attività di tutti coloro che operano per contrastare il ritorno di pericolose ideologie autoritarie, razziste e violente e demistificarne la propaganda”.

Ora la legge avrà nuova linfa, l’importante, però, precisa Zanoni è vigilare affinché la macchina burocratica regionale appronti nei tempi tecnici il bando, rendendo così accessibile il denaro.

Trieste, la Risiera di San Sabba. Al centro, la parte di edificio dove si trovava il forno crematorio

“In passato questa legge ha permesso realizzare – ricorda il consigliere – molti progetti per esempio quelle del Comune di Padova intitolato “I viaggi nella storia”, con destinazioni varie tra cui il campo di Mauthausen e la risiera di San Sabba, incontri preparatori nelle scuole coinvolte con la partecipazione di esperti e testimoni; così come il progetto del Comune di Quarto d’Altino (VE) per concludere e pubblicare, a partire da materiali d’archivio, la ricerca La Resistenza ai margini della laguna – Partigiani e lotta per la libertà tra Marcon, Meolo, Quarto d’Altino. Sono stati finanziati anche il progetto di studio dell’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea di Vicenza sulla Todt e la figura di Antonio Giuriolo e il progetto dell’Anpi provinciale di Belluno sulla conoscenza delle vicende degli ebrei stranieri internati nel Bellunese tra il ’40 e il ’43”.

Partigiani della Divisione N. Nannetti
(Imagoeconomica, Raffaele Verderese)

Ma questi sono soltanto alcuni esempi, davvero tante sono le associazioni che in passato hanno partecipato ai bandi regionali: Comuni, Istituti storici, Anpi, Anei, e l’Associazione nazionale Alpini…

L’assessore all’Istruzioine della Regione Veneto, Elena Donazzan. Dietro il ministro ministro dell’Agricoltura, sovranità alimentare e foreste nel governo Meloni, Francesco Lollobrigida (Imagoeconomica, Paola Onofri)

L’emendamento di Zanoni non è stato discusso in Aula consiliare perché ha seguito una procedura diversa e questo, forse, è un bene dato che così – nonostante questa legge sia in capo all’assessorato alla Cultura di Corazzari e non all’Istruzione della Donazzan, dalle note nostalgie fasciste – si è scongiurato il rischio che venisse travolto da un polverone ideologico che avrebbe finito per affossarlo.

In origine il consigliere Zanoni aveva proposto di rifinanziare la legge con 100 mila euro, più del doppio di quelli che sono stati approvati, eppure si tratta ugualmente di una buona notizia se si pensa che, appunto, dal 2013 non un euro era stato destinato agli scopi previsti dalla legge. L’auspicio, conclude Zanoni, è di ottenere più fondi per il futuro e a questo si potrà pervenire dando il giusto risalto e la giusta diffusione alla legge e al relativo bando.