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Giorgio Marincola (da https://it.wikipedia.org/wiki/ Giorgio_Marincola# /media/File:Giorgio_Marincola_ 1930s.jpg)

La stazione della Metro C di viale dell’Amba Aradam sarà intitolata al partigiano Giorgio Marincola. È quanto ha stabilito una mozione votata dal Consiglio comunale di Roma nei giorni scorsi (27 voti favorevoli, 4 contrari e 4 astenuti), raccogliendo una proposta dei giornalisti Massimiliano Coccia e Roberto Saviano oltre che dei numerosi firmatari di una mozione promossa da numerose associazioni, tra cui l’Anpi del VII Municipio capitolino.

L’Anpi provinciale di Roma, in una nota, ha ringraziato la sindaca Virginia Raggi e le tante sezioni dei partigiani unitamente alle associazioni che hanno partecipato alla petizione e, insieme, il comandante partigiano pluridecorato Mario Fiorentini, che già anni fa stimolò i due giovani studiosi Carlo Costa e Lorenzo Teodonio ad affrontare le ricerche storiche e la bellissima biografia di Giorgio Marincola “Razza Partigiana”.

Ma chi è stato Giorgio Marincola?

Giorgio Marincola è nato nel 1923 presso Mogadiscio, dalla relazione tra suo padre, Giuseppe, ufficiale di fanteria in servizio nella colonia somala, e una donna del luogo, Ashkiro. La coppia nel 1925 darà alla luce Isabella. A differenza dei tanti figli nati da questo tipo di unioni, il genitore riconobbe i due bambini, dando così loro la cittadinanza italiana. Quando il il militare torna in Italia, porta con sé Giorgio e sorellina. Trascorsi alcuni anni a Pizzo Calabro, il ragazzo si traferisce a Roma, dove frequenta il liceo. Ha tra i professori Pilo Albertelli, che sarà poi trucidato alle Fosse Ardeatine. Nel 1941 Giorgio si iscrive all’università, facoltà di Medicina, ma non ha modo di concludere gli studi. È attivo con il  Partito d’Azione nella Resistenza romana e si unisce poi alle prime formazioni partigiane operanti nel viterbese. Dopo la Liberazione della Capitale, Marincola si arruola, col grado di tenente, nella Special Force del Comando alleato. Paracadutato in Piemonte, il “tenente Giorgio” (ma utilizzerà anche gli pseudonimi di “Marcuzio”, “Mercurio” e “Marino”, dal cognome di uno zio col quale era cresciuto), organizza nel biellese azioni di sabotaggio e attacchi contro le forze nazifasciste.
Cadrà il 4 maggio 1945, dopo molte vicissitudini (tra cui l’arresto nel gennaio e la deportazione al  Polizeilicher Durchganglager di Bolzano) presso Cavalese, scontrandosi con un reparto di SS in ritirata che in Val di Fiemme effettueranno l’ultima strage nazista in Italia (ventisette tra patrioti e civili inermi, massacrati tra Stramentizzo e Molina di Fiemme).

Nel gennaio del 1946, l’Università di Roma ha conferito alla memoria di Giorgio Marincola la laurea “ad honorem”. Nel 1952 è stato decorato dalla Repubblica italiana con Medaglia d’Oro al Valor Militare.

Singolare, nell’iter di approvazione della proposta, è il caso del parlamentino del VII Municipio, quello nel quale sorgerà la fermata, dove la stessa mozione poco tempo prima non era stata approvata dalla maggioranza pentastellata guidata dalla presidente Lozzi.

La motivazione della mancata approvazione – spiegano dal Movimento 5 Stelle locale – nulla avrebbe a che fare con l’antifascismo ma solo ed esclusivamente con motivi di toponomastica, che sarebbe non in linea con quella della zona.

Questo tecnicismo, prontamente respinto dalla sindaca M5S e dalla maggior parte dei suoi in Campidoglio, è stato ripreso dall’astensione in Aula di alcuni consiglieri del Movimento tra i quali Gemma Guerrini. La stessa consigliera, per intendersi, che pochi giorni prima aveva proposto la fondazione di un “museo del fascismo” a Roma.

Samuele Marcucci