L’Umanità al potere. Un sogno realizzatosi almeno per un giorno nel pomeriggio del 6 ottobre a Riace.
Previsioni meteo e allerte di ogni colore non hanno fermato il cuore generoso di donne e uomini di ogni età decisi a portare la loro solidarietà al sindaco Mimmo Lucano, gridando al contempo un forte no a tutti i razzismi e tutti i fascismi.
Un corteo lungo, colorato e pacifico ha sfilato per tutto il pomeriggio sino a portarsi sotto la casa del sindaco agli arresti domiciliari.
Per far sentire il calore di un’Italia che non si rassegna a vivere sotto una cappa di odio e rancore contro i migranti e gli ultimi della società.
Delegazioni da tutta Italia, con una forte presenza della Calabria, si sono ritrovate insieme per condividere oltre alla solidarietà, la necessità di reagire, continuare a vedersi, non disperdere un grande patrimonio di energie e disponibilità a lottare per un paese più giusto e più umano.
Tutti concordi – associazioni, partiti, sindacati, singole personalità – nel riconoscere al piccolo comune calabrese il merito di aver posto all’attenzione mondiale il significato autentico dell’accoglienza e della giusta integrazione. Nemmeno i peggiori nemici di questa esperienza riescono ad andare oltre il solito cliché delle accuse di buonismo e dell’invasione.
Questo perché Riace, con il suo sindaco in primis, hanno dimostrato con i fatti in vent’anni di attività cosa siano le buone pratiche amministrative. Come si può fare accoglienza senza diventare complici di meccanismi perversi di corruzione e spreco di risorse.
È questo a dare fastidio di Riace e del suo modello. Non altro. A poco serviranno gli arresti domiciliari e la denigrazione per mettere fine a questa esperienza. La manifestazione del 6 ottobre lo ha dimostrato senza esitazione.
C’è una grande parte del Paese pronta a difendere pacificamente ma con determinazione l’esperienza del piccolo borgo. Qui si respira aria di Resistenza. Se si vuole avere una conferma al concetto gramsciano dell’odio per l’indifferenza bisogna venire a Riace. L’indifferenza da queste parti non ha cittadinanza. Decine di nazionalità, presenti ormai da anni a Riace, hanno sfilato insieme per chiedere la liberazione del loro sindaco. Fa davvero commuovere, in questa giornata, vedere bambine e bambini dalla pelle scura ripetere “Lucano libero”.
Questo è un luogo dove non ci sono muri né reali né mentali. È la difesa dell’essere umano con la sua dignità a indicare la strada. Un laboratorio di idee aperto alla diversità sempre in fermento. “Restiamo umani” – il 6 di ottobre – non è stato solo uno slogan ma una speranza per il futuro.
L’Anpi presente da sempre a Riace non ha mai fatto mancare la propria solidarietà e vicinanza al sindaco Lucano.
La grande partecipazione delle tante delegazioni calabresi e da altre regioni con i simboli e le bandiere dell’Associazione hanno confermato il forte legame che ci unisce a Riace.
La storia non finisce il 6 ottobre. Per questo siamo già al lavoro per costruire una nostra prossima iniziativa. C’è ancora bisogno di continuare una grande battaglia di valori con al centro la bussola della Costituzione.
Mario Vallone, coordinatore regionale Anpi Calabria
Ed ecco altri scatti della mobilitazione di solidarietà, a Riace, al sindaco Mimmo Lucano
Pubblicato lunedì 8 Ottobre 2018
Stampato il 06/12/2024 da Patria indipendente alla url https://www.patriaindipendente.it/il-quotidiano/lucano-libero/