Lo scorso 5 luglio si è tenuto un incontro di grande importanza per le associazioni antifasciste di Italia, Croazia e Slovenia.
Nella prestigiosa sede della Saba (associazione dei combattenti antifascisti e degli antifascisti) a Zagabria, è stata allestita una tavola rotonda in un clima di grande disponibilità che rimarca la stima reciproca delle associazioni coinvolte per la Saba (Croazia): Franjo Habulin, presidente nazionale e inoltre Ivan Vejnovic, Dinko Tamarut, Marin Korman, Miroslav Kirincic; per la Zzb Nob (Slovenia) Marijan Križman, presidente nazionale e Marjan Šiftar, responsabile dei rapporti con l’estero; per l’Anpi (Italia) Dino Spanghero, della segreteria nazionale, delegato dal presidente nazionale Gianfranco Pagliarulo e Fabio Vallon, presidente dell’Anpi provinciale di Trieste.
Dopo il discorso di benvenuto, Franjo Habulin ha posto all’OdG. tre punti: foibe, Rab (Arbe) e un progetto europeo.
Dopo una comune considerazione sull’uso strumentale dell’argomento da parte dei rappresentanti politici della destra in tutti e tre gli Stati, si è deciso, su proposta di Habulin, di indire un convegno in prossimità del 10 febbraio (Giorno del ricordo), con tema “le foibe”, cui saranno invitati due studiosi o studiose per nazione.
Il convegno avrà luogo a Pisino/Pazin (nel carso istriano, scelta certamente non casuale), coordinato da un rappresentante della Saba e vedrà la pubblicazione degli atti a conclusione dell’appuntamento.
Si è ragionato sulla presenza ad Arbe dei rappresentanti delle tre associazioni partigiane nella commemorazione dell’anno corrente e, contestualmente, si sono avanzate le proposte per il 2023, quando ricorrerà l’80° anniversario della chiusura del campo. A tale scopo Habulin preparerà una lettera di richiesta (che sarà mandata in visione a
Križman e Pagliarulo per eventuali e opportune integrazioni o correzioni), dopodiché la lettera, redatta in tre lingue e sottoscritta dai tre presidenti, sarà presentata in contemporanea ai presidenti delle tre Repubbliche.
Intanto per quest’anno saranno presenti ad Arbe, il 10 settembre, solo i massimi rappresentanti delle tre associazioni partigiane. Alla commemorazione terrà il discorso ufficiale il ministro della Difesa della repubblica di Slovenia, Marjan Šarec.
Il programma prevede anche uno spazio dedicato alla cultura, con l’esibizione della soprano croata Dajana Lupić, il trio dei fratelli Jemc e il quintetto di ottoni e percussioni dell’Orchestra dell’esercito sloveno.
Il progetto europeo rivolto ai giovani ha come titolo provvisorio “Il ruolo delle vittime, nella storia ed oggi”. Si attende (da parte della Saba) la conferma del finanziamento europeo, dopodiché sarà inviato alle altre due associazioni, che saranno partner ufficiali della proposta. Cioè il progetto scritto sarà fatto pervenire a Roma e Lubiana appena si sarà sicuri della disponibilità finanziaria. La cosa è un po’ nebulosa, ma bisogna attenderne gli sviluppi in casa croata.
Altro punto all’ordine del giorno, un convegno a Forlì a ottobre. Tutti entusiasti e si premureranno di inviare i nomi degli storici nella loro corrispondenza con Alessandro Pollio Salimbeni, componente del comitato nqzionale Anpi e della Fir. Il programma prevede gli interventi degli storici preceduti dai saluti dei rappresentanti delle associazioni organizzatrici. Abbiamo concluso, su nostra proposta, su un appello delle nostre tre associazioni “per la pace” da inviare ai europarlamentari del proprio Paese.
Dino Spanghero
Il Presidente Pagliarulo all’isola di Rab (Arbe) per il 79° della Liberazione del campo di concentramento fascista: “Con emozione e commozione ricordo con voi le vittime del campo di Rab, giustamente definito da tanti campo di sterminio. L’Italia fascista portava avanti in modo violentissimo una politica di snazionalizzazione, come gli squadristi peraltro avevano iniziato a fare nella zona di confine fin dagli Anni 20. Parlo di commozione ed emozione perché nel mio Paese ancora oggi i crimini del fascismo nell’isola di Rab, come in tante altre località dei Paesi della ex Jugoslavia, sono sconosciuti alla grandissima maggioranza della popolazione. C’è stata e c’è ancora nel discorso pubblico italiano una vera e propria rimozione, nonostante il fatto che la ricerca storica abbia definitivamente chiarito le responsabilità dell’occupazione italiana”.
Per l’ANPI erano presenti anche Fabio Vallon, presidente del Comitato provinciale di Trieste, Dino Spanghero, Coordinatore regionale ANPI Friuli Venezia Giulia e Fabrizio De Sanctis, componente della Segreteria nazionale ANPI con delega agli esteri.
Ed ecco la dichiarazione del presidente nazionale Anpi, Gianfranco Pagliarulo sull’iniziativa nel 79° della liberazione del campo fascista nell’isola di Arbe
Pagliarulo: “Il 10 settembre sarò all’isola di Arbe (Croazia) per ricordare le vittime dei crimini fascisti”
Alle 16 di sabato 10 settembre presso il Memoriale delle vittime del fascismo dell’isola di Rab (Arbe), in Croazia, si svolgerà la commemorazione del 79° anniversario della liberazione del campo di concentramento. Durante l’occupazione italiana, nel campo situato sulla piana di Kampor nell’isola di Rab furono deportati migliaia di civili slavi, prevalentemente sloveni, ma anche croati ed ebrei, che furono decimati dalla fame, dalle malattie, dalle privazioni, dai maltrattamenti. I deceduti “ufficiali” furono 1.435, ma la cifra fu con tutta probabilità molto superiore. Nessuno ha mai pagato per questi crimini. Non solo. Domina la Grande Rimozione, come per tanti altri crimini commessi dai fascisti. Sul Memoriale presente sull’isola sono ricordate le vittime del “campo di internamento per civili più grande e con il maggiore numero di vittime della seconda guerra mondiale”.
Quest’anno durante la commemorazione parlerà il ministro della Difesa della repubblica di Slovenia Marjan Šarec. Dopo di lui interverranno il presidente nazionale dell’associazione partigiana slovena Zzb Nob Marijan Križman
, il presidente nazionale dell’associazione partigiana croata Franjo Habulin e, per la prima volta, il presidente nazionale dell’Anpi, Gianfranco Pagliarulo.
“Vado ad Arbe – ha dichiarato Pagliarulo – per un doveroso gesto di riparazione e di riconoscimento dei crimini dei fascisti italiani. Arbe fu un vero e proprio campo di sterminio, uno dei delitti più gravi dell’occupazione italiana, ma non certo l’unico. La mia presenza mi sembra un atto necessario a maggior ragione oggi, quando in Italia si tende a sottacere o a minimizzare le responsabilità del ventennio, o a mettere in un unico calderone fascisti e antifascisti, o ancora dimenticare i crimini dell’imperialismo italiano del tempo. Ma vado anche per rafforzare l’amicizia fra i popoli sloveno e croato e il nostro Paese, un’amicizia che passa necessariamente dal riconoscimento delle nefandezze dell’occupazione italiana della Jugoslavia. Mai come oggi occorrono parole di pace, di umanità e di fraternità. Mi auguro che il prossimo anno, in occasione dell’80° della liberazione del campo, sia presente anche una delegazione delle Istituzioni della Repubblica italiana”.
Pubblicato giovedì 8 Settembre 2022
Stampato il 04/10/2024 da Patria indipendente alla url https://www.patriaindipendente.it/primo-piano/8-settembre-ad-arbe-perche-non-siamo-stati-brava-gente/