Ottavio Terranova, vice presidente nazionale Anpi e presidente del Comitato provinciale Anpi Palermo e coordinatore Sicilia

La richiesta formale dell’Anpi Palermo, firmata dal presidente Ottavio Terranova e da Giusy Vacca, componente della segreteria e cittadina di Isnello, è dello scorso settembre. “Un atto doveroso, la revoca – scriveva l’associazione al sindaco Catanzaro e al Consiglio cittadino – in memoria dell’eroe Giovanni Ortoleva e di quanti combatterono il fascismo nella clandestinità”. Una revoca dal pantheon dell’onore diveniva “simbolica e attiva, importante per prendere le distanze dall’ideologia criminale del fascismo e dalla decisione di burocrati in camicia nera”.

Panorama e stemma di Isnello

Una richiesta che il parlamentino cittadino del piccolo comune delle Madonie ha accolto, e votato in aula ieri, nella seduta del ventisei novembre.

«Siamo soddisfatti del risultato – commenta Terranova –. In Sicilia stiamo portando avanti un impegno complessivo di cui fanno parte la revoca della cittadinanza a Mussolini e la battaglia toponomastica per cambiare i nomi di scuole e strade. A Palermo, per esempio – continua il presidente dei partigiani palermitani, coordinatore regionale e vicepresidente nazionale – abbiamo chiesto al sindaco di reintitolare a Sandro Pertini una via dedicata a Francesco Crispi, un assassino che durante la rivolta dei fasci siciliani fece sparare sulla popolazione e uccise un centinaio di persone». A Termini Imerese una strada ora porta il nome di Girolamo Li Causi, padre Costituente e in prima fila nella lotta alla mafia, in precedenza ricordava un gerarca. «In tutta la Sicilia, a Marsala, ovunque stiamo lavorando per impedire che i consigli comunali intitolino vie e piazze ad Almirante, siamo attivissimi in molti comuni». E il risultato di Isnello «è significativo anche sulla base delle decisioni nazionali per un fronte importante per la democrazia italiana e per le istituzioni della Repubblica».

Giovanni Ortoleva “Jacon”

Una storia potente quella del giovane isnellese, il partigiano “Jacon”, unico meridionale tra i venti martiri trucidati dai fascisti della Montebello il 9 marzo 1945 a Salussola, nel Biellese.

Un no però c’è stato tra i consiglieri, che hanno inoltre conferito, con distinta delibera, l’onorificenza al Milite ignoto nel centenario della traslazione. E quest’anno è il centenario anche di Ortoleva.

Un momento della manifestazione dedicata lo scorso settembre a “Jacon” ,in occasione del prestazione del libro e dell’anno del centenario della nascita del partigiano. Al centro il sindaco di Isnello, Marcello Catanzaro. Per l’Anpi, tra gli altri, il vicepresidente nazionale, presidente del provinciale di Palermo, coordinatore Sicilia, Ottavio Terranova (con il fazzoletto dei partigiani al collo) e Giusy Vacca (la prima a sinistra dello scatto)

Per l’occasione è uscito un libro, presentato in collaborazione tra l’Anpi Sicilia, il comitato provinciale dei partigiani con il presidente Terranova, a cui aveva partecipato anche il sindaco Catanzaro.

L’Anpi Palermo ha sempre e fortemente coltivato la memoria di Jacon ma la ricorrenza, oltre al volume e a un progetto di gemellaggio, ha acceso una spia: Mussolini era cittadino onorario di Isnello come per migliaia di località dopo la sollecitazione di Acerbo a tutti i prefetti d’Italia?

Il documento con il conferimento della cittadinanza onoraria a Mussolini ritrovato negli archivi comunali di Isnello

Giusy Vacca si è rivolta agli archivi comunali e l’atto è stato trovato. Due pagine vergate a mano, fitte fitte. Era l’1 giugno 1924, il Consiglio comunale deliberava, all’unanimità. L’omaggio “si pone in contrasto con i principi e valori della Costituzione repubblicana nata dalla Resistenza, con il sacrificio di migliaia di antifascisti” proseguiva la lettera dell’Anpi Palermo. “Non un atto che cancella la storia” ma contribuisce semplicemente a scrivere una nuova pagina, democratica. Ed è “un gesto necessario. È compito primario di tutte le istituzioni assumersi la responsabilità di contrastare il revisionismo e difendere e rispettare il patto Costituzionale”, concludeva la lettera dell’associazione dei partigiani.

Giusy Vacca è la seconda da destra nella foto

«Come avevamo chiesto con il presidente Terranova – ribadisce Giusy Vacca – è una presa di distanza da quella ideologia criminale, per onorare la memoria non solo dei morti partigiani, ma di tutti quelli che combatterono il fascismo anche in clandestinità».

1937, Mussolini in Sicilia. Non vi tornerà mai più

Una domanda ora viene in mente anche a noi. Chissà se quell’unico no in Consiglio ricorda che Mussolini in Sicilia andò appena due volte in vent’anni: nel maggio 1924, in un altro tour nel 1937 e poi mai più.