Tema

Stragi

giovedì 13 Ottobre 2016

16 ottobre 1943, la lista degli ebrei romani

In possesso della Gestapo l’elenco delle famiglie “giudee” da deportare, quando irruppe nel Ghetto di Roma. Almeno 1259 rastrellati, tutti destinati ad Auschwitz. La maggior parte subito avviata ai forni crematori. Ancora senza risposta la domanda di Giacomo Debenedetti, sopravvissuto allo sterminio: chi, tra gli italiani, fornì i nomi ai nazisti?

mercoledì 6 Luglio 2016

USTICA, 36 ANNI DOPO

81 le vittime del DC 9 inabissatosi per “un atto di guerra”. Decenni di depistaggi fino alla sentenza del giudice Priore. Daria Bonfietti: “Non basta la verità giudiziaria. La vicenda deve essere inserita nella storia del Paese”. Un convegno nella rassegna “Il Giardino della Memoria”

mercoledì 6 Luglio 2016

Chiuso per lutto

Chiuso per lutto, vien da dire. Dopo Dacca. O dopo l’ultima, mostruosa strage di Baghdad. Si interrompa, per un momento, il rito delle parole, come avviene sempre, peraltro, davanti allo stupore della morte, specie quando questa giunge efferata, inattesa, predatrice. Solo lacrime. Certo, davanti all’orrore ci dev’essere la risposta politica, culturale, militare. Certo, occorre contrastare […]

Periodico dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia

Numero 157 Anno

Leggi il numero 157

Tutti i numeri

Patria Indipendente, il periodico antifascista con aggiornamenti quotidiani.

Leggi anche

domenica 7 Dicembre 2025

Passaggio al Bosco a Più Libri Più Liberi, i fatti e l’affondo alla democrazia

Definire “neofascista” la casa editrice creata internamente a Casaggì (a sua volta legata a FdI) è corretto, ma al contempo è troppo poco. Le istituzioni, culturali e politiche, hanno la responsabilità di riconoscere quando la tutela della libertà si trasforma in alibi per chi mira a minarla. Verificare la reale adesione ai principi democratici non è censura ma mettere in pratica la Costituzione

Un gigante dai piedi d’argilla. Il diritto internazionale di fronte ai conflitti armati e al genocidio

Le norme, i principi giuridici e gli organi che regolano le relazioni tra Stati sovrani con l’obiettivo di garantire pace e stabilità nella comunità mondiale mostrano oggi tutta la loro fragilità. Dalla Guerra Fredda ai conflitti contemporanei e lo sterminio del popolo di Palestina, le promesse tradite di un sistema che resta indispensabile ma troppo spesso è impotente. La legge del più forte e la guerra hanno ripreso il dominio, mentre proliferano ovunque i processi di riarmo e il presidente Usa con disprezzo bolla come inutili tutte le istituzioni sovrazionali e sanziona i magistrati della CPI che hanno osato emettere un mandato di cattura nei confronti di Netanyahu

Palestina, dalla tregua fragile alla costruzione della pace

I movimenti in Italia e nel mondo hanno scosso le coscienze e isolato Israele, ma ora è necessario uno scatto nuovo. Il ruolo fondamentale che l’Onu deve riprendere e assumere pienamente e quello finora assente della Ue, la richiesta di liberazione di Barghouti, la ricostruzione nella prospettiva dell’avvio della costituzione di uno Stato palestinese in uno scenario di due popoli in due Stati e le tentazioni dei potenti di “sedersi a tavola” per spartirsi il pranzo. Cosa possiamo fare come Anpi

Stato di Palestina, sì o no? Due popoli e due Stati, uno Stato unico oppure altro ancora?

Nonostante non si fermi il piano israeliano di spopolare Gaza, nonostante il genocidio, l’odio seminato a piene mani e la Cisgiordania a rischio di formale annessione da parte di Tel Aviv, può ancora esistere un futuro per i palestinesi perché i sentimenti delle persone, le speranze o la disperazione, si alimentano e si modificano sulla base della vita quotidiana: per un bimbo la scomparsa di un check point sulla via per la scuola è di per sé un pezzo importante di liberazione. Cosa possiamo fare come Anpi in questo preciso momento storico affinché inizi un processo negoziale che dia dignità e pace a quel martoriato popolo. Ecco alcuni spunti per una proposta strategica

Newsletter

Iscriviti alla newsletter e resta informato: ricevi ogni due settimane gli articoli di Patria Indipendente direttamente nella tua casella di posta.

Iscriviti ora