È il primo volume della linea libraria che ha per titolo il nome di battaglia del comandante partigiano Arrigo Boldrini, Medaglia d’Oro al Valor Militare e tra i fondatori dell’Anpi. A recensirlo un ragazzo di 17 anni. Le carte vincenti degli antifascisti di oggi? Preparazione e competenza.

 

In un’Italia sempre più soggetta a pericolose e violente “ondate nere”, è compito di chi si ritiene antifascista e democratico essere veicolo del proprio sistema di valori; cercando anche nuove strade e percorrendo nuovi sentieri per creare metodi, materiali e progetti.

Per questo, come fortemente significativa è stata la creazione del portale noipartigiani.it, lo è anche l’ideazione e la realizzazione di una linea libraria, “I libri di Bulow”, promossa dall’Anpi e destinata “a tutte le cittadine e i cittadini di buona volontà democratica e antifascista”.

Al centro della foto Arrigo Boldrini “Bulow”

Il titolo della collana riprende il  nome di battaglia del comandante partigiano MdO al VM, co-fondatore e presidente per oltre sei decenni dell’associazione, Arrigo Boldrini.

Ecco il primo grande pregio di questo progetto, la non-autoreferenzialità: un’iniziativa formativa rivolta alla coscienza antifascista degli italiani e, per questo, destinata a non rimanere esclusivamente dentro le mura dell’associazione dei partigiani.

Prima pubblicazione della collana è Essere Anpi, un libro efficace e ben scritto, una piccola guida: un manuale per orientarsi in oltre settant’anni di frenetica vita dell’associazione, utile tanto a conoscerne la storia e l’organizzazione quanto a comprendere ragioni e valori dell’impegno di chi la vive dall’interno. Trasmette un messaggio chiaro, comprensibile a tutti sia per la semplicità del linguaggio utilizzato sia per l’efficacia con cui è espresso.

Il primo Statuto dell’Anpi, 1944

È un libro capace di fare luce sui temi dirimenti che segnano l’essenza (statutaria e valoriale) dell’associazione. L’Anpi, da Statuto – ci fa capire il libro – incarna i valori che rappresenta. Dalla partecipazione femminile al sistema democratico interno alla visione della pluralità come motore di arricchimento, al principio di unitarietà e di “equivicinanza” verso le istituzioni e le altre associazioni.

(Imagoeconomica)

Anche l’indipendenza e l’autonomia dell’associazione sono elementi sostanziali che – com’è ben spiegato nel volume – giocano un ruolo fondamentale in quanto garanzia di imparzialità e correttezza, e che si manifestano nell’incompatibilità tra gli incarichi interni all’Anpi e quelli di pari livello in altre organizzazioni. “L’Anpi – si legge – non è un partito e chi vi opera non opera per conto di nessun partito. L’autonomia dell’Anpi è l’espressione stessa della sua autorevolezza e del suo antifascismo, l’autonomia è ciò che giustamente ci si aspetta da chi ci guarda come punto di riferimento nella società democratica”.

(Imagoeconomica)

L’organicità e la completezza sono altri punti di forza del libro; è stato raggiunto il difficile obiettivo di condensare in poche pagine l’organizzazione interna e statutaria dell’associazione, i rapporti con le altre organizzazioni e con le istituzioni, l’efficace piano comunicativo attualmente in campo, un excursus su chi ha presieduto l’associazione e oltre settant’anni di storia e di battaglie sociali, ciascuna con le sue ragioni.

La completezza gioca un ruolo fondamentale perché coniugata a una vera e profonda onestà intellettuale, propria di chi intende raccontare una verità oggettiva. Essere Anpi tratta analiticamente questi settantasette anni di Anpi, senza sottrarsi dal porre l’attenzione su anni difficili, come quelli delle denunce ai danni degli uomini e delle donne della Resistenza.

(Imagoeconomica)

Altro concetto espresso nel libro con grande lungimiranza e chiarezza è quello della modalità della futura presenza dell’associazione nelle scuole.

Negli anni passati, la presenza dell’Anpi nelle scuole consisteva nel portare i Resistenti a contatto con gli studenti, affinché raccontassero i loro ricordi e la loro esperienza. Ma via via che si assottiglia la schiera dei protagonisti della guerra di Liberazione, bisogna trovare un modo nuovo di “fare memoria” nelle scuole. Il libro carica di significato questo inevitabile cambiamento, affidando all’associazione, ai militanti e agli antifascisti di oggi la responsabilità di proseguire l’insegnamento dell’antifascismo nelle scuole, attraverso una “sfida della competenza”.

(Imagoeconomica)

Solo se noi, antifascisti di oggi, saremo tanto preparati e capaci da trasmettere agli studenti (e non solo) i valori e l’importanza della guerra di Liberazione, riusciremo a portarne avanti significato storico e senso civile. Noi non abbiamo ricordi diretti e memoria personale del tempo, e solo la nostra conoscenza, la nostra passione e disponibilità nel raccontarla e trasmetterla possono sopperirvi.

Il futuro dei valori dell’antifascismo, della tutela e del rispetto della nostra Costituzione sta nella competenza e nella preparazione degli antifascisti di oggi. Bella poi è la descrizione che prende forma, pagina dopo pagina, dell’Anpi. Di un’Anpi sentinella della democrazia o “coscienza critica” di un Paese che – come diceva Andrea Camilleri, parlando del 25 aprile – “ha una labilità di memoria che fa spavento”.

(Imagoeconomica)

L’Anpi è una realtà viva, che ha vissuto da protagonista tutte le tappe più significative della nostra storia repubblicana, meritandosi così l’autorevolezza di cui oggi gode. Questo concetto è chiarissimamente espresso nel libro, l’Anpi è una realtà apprezzata e stimata per la tenacia con cui si è battuta in difesa della Carta Costituzionale e per il coraggio che ha dimostrato di avere in quasi ottant’anni di prese di posizione e battaglie.

L’Anpi, dalla sua fondazione, ha saputo e sa parlare ai cittadini italiani e alle istituzioni attraverso la capacità – via via maggiore da congresso a congresso – e un grande impegno nell’essere parte integrante del processo politico italiano.

Gianfranco Pagliarulo, presidente nazionale Anpi

Come dice, parlando dell’Anpi, il presidente nazionale Gianfranco Pagliarulo nella prefazione del libro: “Si può dire, per usare una metafora, che è come un grande albero i cui rami, fiori e frutti si moltiplicano mentre contemporaneamente le radici crescono penetrando sempre più nel terreno, producendo così quella linfa che alimenta ogni giorno una vita rigogliosa”.

Essere Anpi, quarta di copertina

Penso che il compito, nostro, perché condiviso all’interno di una comunità antifascista compatta, sia chiaro. Perseverare e continuare, affinché crescano nuovi rami, sboccino nuovi fiori e affinché queste radici si radichino con sempre più forza nel terreno. Tenendo conto della sempre più imminente “sfida della competenza”, per la quale preparazione “I libri di Bulow” avranno senz’altro un ruolo notevole e centrale.

Gabriele Bartolini, iscritto Anpi Roma