Il presidente dell’Anpi provinciale di Frosinone Loris Parpinel con il prefetto Maria Rosaria Laganà

Aviano. Il prefetto di Pordenone Maria Rosaria Laganà che ha diretto l’Agenzia nazionale per l’assegnazione dei beni confiscati alle organizzazioni mafiose e criminali, è intervenuta in Piancavallo, davanti al monumento alla Resistenza, durante la manifestazione partigiana di domenica 10 giugno, organizzata dall’Anpi di Pordenone e dall’Apo di Udine, con il patrocinio dei Comuni di Aviano, Budoia e Pordenone. È la prima volta, nella regione Friuli Venezia Giulia, che un prefetto ha partecipato, prendendo la parola, a una manifestazione partigiana al di fuori delle ricorrenze nazionali del 25 aprile, Festa della Liberazione dal nazifascismo o del 2 giugno, Festa della Repubblica. Con l’intervento della massima carica istituzionale, il prefetto, a settant’anni dall’entrata in vigore della Costituzione repubblicana, è stato ricordato il 74° anniversario di fondazione della Brigata partigiana unificata “Ippolito Nievo” e il 72° della nascita della Repubblica Italiana. Venti sindaci e amministratori pubblici del pordenonese hanno partecipato all’iniziativa con la fascia tricolore e il gonfalone comunale. La manifestazione è stata una festa fra partigiani, cittadini e giovani generazioni che vivono in libertà. Nel corso della cerimonia, alcuni saggi storici sulla Resistenza e alcuni dvd di testimonianze, prodotti dall’Anpi di Pordenone, sono stati donati al prefetto da un gruppo di giovani partecipanti.

Sindaci e gonfaloni a Piancavallo

Nel suo intervento il prefetto Maria Rosaria Laganà ha portato ad esempio, nella lotta al nazifascismo, le vicende della brigata unificata Ippolito Nievo. «Gli atti eroici e i sacrifici, fino alla morte – ha affermato – di oltre duemila caduti, partigiani, civili, militari, hanno fatto concedere alla Provincia di Pordenone la Medaglia d’Oro al Valor Militare». Riferendosi alle caratteristiche unitarie della Resistenza, il prefetto ha osservato che «molto probabilmente, se non ci fosse stata nella Resistenza italiana la collaborazione fra diverse esperienze, anche ideologiche, la nostra Costituzione sarebbe risultata diversa, meno inclusiva, sicuramente con meno capacità di stare al passo con i momenti storici successivi». Quindi, ha concluso il prefetto, «oltre al doveroso omaggio ai caduti della Resistenza al nazifascismo, la cerimonia di oggi deve essere occasione per riflettere sull’importanza del dialogo, sulla capacità di superare le contrapposizioni che rischiano di trasformare automaticamente chi non la pensa come noi in nemico».

«L’intervento del prefetto Maria Rosaria Laganà in Piancavallo sul monumento che ricorda i Caduti partigiani non ha onorato solo l’Anpi e l’Apo, ma tutti i cittadini democratici – ha sostenuto Loris Parpinel, presidente provinciale dell’Anpi –. È un luogo simbolo della Resistenza unitaria, combattuta sulle montagne pordenonesi, come in pianura, assieme da partigiani garibaldini e osovani».

Il prefetto Laganà e alcuni giovanissimi partecipanti al 74° anniversario di fondazione della Brigata partigiana unificata “Ippolito Nievo”

Il presidente dell’Anpi di Pordenone ha poi osservato: «L’evento di Piancavallo con l’intervento del prefetto, ha assunto un significato nazionale. È stato infatti un avvenimento in grado di affermare una storia condivisa da tutti gli italiani sul valore della Resistenza partigiana e della lotta di Liberazione dal nazifascismo quale secondo Risorgimento, da cui è nata la Repubblica democratica con la Costituzione che garantisce a tutti libertà e futuro». In Piancavallo, ha proseguito Parpinel «si è ricordata la storia della lotta per la libertà e la democrazia che vide protagonisti, nelle brigate Ippolito Nievo, di montagna e di pianura, partigiani italiani di ogni regione, assieme a partigiani provenienti da altre nazioni. Furono loro gli antesignani dell’unità europea. Significativa è stata anche la presenza dell’Aned, a testimonianza dei deportati nei campi di sterminio nazisti, e delle associazioni d’arma». Infine il presidente dell’Anpi provinciale ha concluso: «L’intervento del Prefetto Laganà è stato un evento della massima importanza per il futuro di tutti. Diventa infatti fondamentale che le istituzioni operino nello spirito unitario e antifascista che determinò, dopo la Liberazione, sia la scelta repubblicana che l’emanazione della nostra Costituzione. Far conoscere e divulgare da quali eventi resistenziali nacquero la Repubblica e la Costituzione, non può che rafforzare le nostre istituzioni e la nostra democrazia».

Sigfrido Cescut, vice presidente Anpi Pordenone


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