Quindicinale

N° 7

Copertine

L’inferno delle carceri: quando lo Stato abdica

Natalia Marino

Dal caso Cucchi alle rivelazioni del detenuto Rachid Assarag, che ha registrato percosse, minacce e intimidazioni. Costituzione, articolo 13: “E` punita ogni violenza fisica e morale sulle persone comunque sottoposte a restrizioni di libertà”

venerdì 15 Gennaio 2016

Franco Citti, resistente “de core”

La scomparsa di Franco Citti è una sorta di colpo di grazia alla purezza. Seppure strafottente, macchiata di espedienti ruberecci, “ma eravamo ladri de frutta no de banche, eravamo innocenti”, come sottolineò in un’intervista del 1985. La scomparsa di Franco Citti è l’ultimo grido d’amore e bellezza di Pier Paolo Pasolini, con cui il nostro […]

venerdì 15 Gennaio 2016

Ma lo Stato è pienamente antifascista?

L’esito del recente seminario promosso dall’ANPI nazionale e dall’Istituto Cervi a Gattatico. Un movimento antifascista che contrasti ogni forma di spregio ai valori costituzionali, che affermi l’indissolubilità di libertà e uguaglianza, che proclami il valore della dignità della persona. In cantiere un documento da sottoporre alle massime cariche dello Stato

Periodico dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia

Numero 7 Anno I

del 23 Dicembre 2015

Tutti i numeri

Patria Indipendente, il periodico antifascista con aggiornamenti quotidiani.

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domenica 7 Dicembre 2025

Passaggio al Bosco a Più Libri Più Liberi, i fatti e l’affondo alla democrazia

Definire “neofascista” la casa editrice creata internamente a Casaggì (a sua volta legata a FdI) è corretto, ma al contempo è troppo poco. Le istituzioni, culturali e politiche, hanno la responsabilità di riconoscere quando la tutela della libertà si trasforma in alibi per chi mira a minarla. Verificare la reale adesione ai principi democratici non è censura ma mettere in pratica la Costituzione

Un gigante dai piedi d’argilla. Il diritto internazionale di fronte ai conflitti armati e al genocidio

Le norme, i principi giuridici e gli organi che regolano le relazioni tra Stati sovrani con l’obiettivo di garantire pace e stabilità nella comunità mondiale mostrano oggi tutta la loro fragilità. Dalla Guerra Fredda ai conflitti contemporanei e lo sterminio del popolo di Palestina, le promesse tradite di un sistema che resta indispensabile ma troppo spesso è impotente. La legge del più forte e la guerra hanno ripreso il dominio, mentre proliferano ovunque i processi di riarmo e il presidente Usa con disprezzo bolla come inutili tutte le istituzioni sovrazionali e sanziona i magistrati della CPI che hanno osato emettere un mandato di cattura nei confronti di Netanyahu

Palestina, dalla tregua fragile alla costruzione della pace

I movimenti in Italia e nel mondo hanno scosso le coscienze e isolato Israele, ma ora è necessario uno scatto nuovo. Il ruolo fondamentale che l’Onu deve riprendere e assumere pienamente e quello finora assente della Ue, la richiesta di liberazione di Barghouti, la ricostruzione nella prospettiva dell’avvio della costituzione di uno Stato palestinese in uno scenario di due popoli in due Stati e le tentazioni dei potenti di “sedersi a tavola” per spartirsi il pranzo. Cosa possiamo fare come Anpi

Stato di Palestina, sì o no? Due popoli e due Stati, uno Stato unico oppure altro ancora?

Nonostante non si fermi il piano israeliano di spopolare Gaza, nonostante il genocidio, l’odio seminato a piene mani e la Cisgiordania a rischio di formale annessione da parte di Tel Aviv, può ancora esistere un futuro per i palestinesi perché i sentimenti delle persone, le speranze o la disperazione, si alimentano e si modificano sulla base della vita quotidiana: per un bimbo la scomparsa di un check point sulla via per la scuola è di per sé un pezzo importante di liberazione. Cosa possiamo fare come Anpi in questo preciso momento storico affinché inizi un processo negoziale che dia dignità e pace a quel martoriato popolo. Ecco alcuni spunti per una proposta strategica

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