Spiaggia di Steccato di Cutro, 26 agosto 2023. Una distesa di candeline alle 4,30 del mattino, la stessa ora in cui avvenne il disastro. Una fiaccola per ognuno dei 94 corpi ritrovati, rossa per gli adulti, bianca per i bambini

A sei mesi dal naufragio di Cutro del 26 febbraio 2023, quando il cacicco Summer Love, carico di 180 migranti, si è schiantato su una secca a poche decine di metri dalla costa di Steccato di Cutro, provocando almeno 94 morti, 35 dei quali bambini, una fiaccolata silenziosa ha raggiunto la spiaggia per ricordare quella tragica giornata d’inverno.

«A Cutro è naufragata l’umanità – osservano i giornalisti Bruno Palermo e Vincenzo Montalcini organizzatori dell’evento – non quella di Mimmo Luciano, non quella di chi a mani nude e rischiando la propria vita ha cercato in qualche modo di salvarne almeno un’altra di vita. E il dramma delle morti nel Mediterraneo si ripete senza sosta. Noi non siamo e non saremo mai giudici, ma ci uniamo al grido dei tanti crotonesi che hanno accolto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, fuori dal PalaMilone: “Giustizia, Giustizia”. Per dare un segno tangibile che questa umanità, quella di chi accoglie e soccorre è l’umanità vera, il resto è karaoke».

Il tribunale di Crotone

E inizierà il prossimo 4 ottobre il processo sull’accaduto. Rinviati a giudizio, per il momento, solo i quattro scafisti: i turchi Ufuk Gun e Fuat Sami e i pachistani Haafab Hussain e Arslan Khalid. Per ciascuno di loro il pm ha individuato specifiche responsabilità nel tragico evento e potranno chiedere di essere processati con un rito alternativo per i reati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, naufragio colposo e omicidio colposo.

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a Rimini il 25 agosto: «I fenomeni migratori vanno affrontati per quel che sono: movimenti globali, che non vengono cancellati da muri o barriere» e ancora «La Carta nasce contro l’odio»

Non si è invece ancora conclusa la seconda inchiesta, a nostro parere altrettanto importante, relativa alle carenze nel sistema di soccorso per la quale sono indagate sei persone, tra cui due ufficiali e un sottufficiale della Guardia di Finanza in servizio quella notte.

Intanto, ad alcuni giorni dalla commemorazione, a pochi chilometri da Cutro, un vile atto di razzismo si è registrato a Isola Capo Rizzuto, la cittadina che negli scorsi anni ha meritato il clamore della cronaca per il processo “Jonny” sul Cara, (Centro accoglienza richiedenti asilo) dove in combutta con la confraternita “Misericordia” locale, la ’ndrangheta ha lungamente sfruttato i migranti. Un pregiudicato del luogo, quarantatreenne, che ora dovrà rispondere dei suoi atti in tribunale, ha picchiato con un bastone un migrante e poi ha tentato di investirlo con l’auto per ben sette volte solo perché chiedeva la carità davanti a un’attività commerciale. “Perché sei qua? perché non sei andato a lavorare? Ti uccido”. In base alle indagini svolte dai carabinieri, il giudice per le indagini preliminari Elvezia Cordasco ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, ma il fatto di cronaca ha lasciato l’amaro in bocca per quella xenofobia in aumento nel Crotonese, patria di migliaia di migranti in ogni angolo del mondo.

Immediata la reazione dell’Arci Aps di Crotone, una delle realtà con cui Anpi fa rete, che, ancora una volta, tenta di attirare l’attenzione della società civile crotonese su quei conati di razzismo registrati ormai con sempre maggiore frequenza in questa periferia italiana che non può trasformarsi nel palcoscenico di iniziative da Ku Klux Klan.

Crotone, baraccopoli alla stazione ferroviaria

“La strumentalizzazione politica della sofferenza, dell’emarginazione, del disagio incarnato dai migranti che incontriamo nelle strade – osserva il presidente Arci Crotone Aps Filippo Sestito – secondo un paradigma distorto che vuole trasformare le vittime in carnefici, ha certamente contributo a creare un sentimento diffuso di insofferenza e di ostilità che in alcuni casi può portare a tentare di uccidere un migrante solo perché “colpevole” di chiedere l’elemosina. A Crotone – aggiunge Sestito – è stato da poco sgombrato il campo nei pressi della stazione ferroviaria in cui dimoravano diversi migranti che però, a oggi, si sono spostati in altri luoghi”.

Il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, dopo l’ultimo sbarco a Lampedusa, il 26 agosto, annuncia un’ennesima stretta sui migranti con un nuovo decreto sicurezza a settembre (Imagoeconomica, Dario Bosio)

Secondo il responsabile Arci Crotone Aps è essenziale inoltre contrastare, anche nell’ambito del Terzo Settore, i numerosi tentativi di speculazione sulle condizioni di disagio dei migranti che mirano, in modo cinico e opportunistico, esclusivamente alla realizzazione di obiettivi personali. Con buona pace del rispetto dei diritti umani.

Francesco Rizza, giornalista e sezione Anpi di Petelia Policastro (Kr)