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È accaduto in un capoluogo da tempo fortemente impegnato nel contrasto a neofascismi, neonazismi, apologie antidemocratiche, razziste, xenofobe, antisemite, omofobe.
Lunedì sera, entrando nei locali del Teatro Rossi Aperto, i gestori hanno trovato nel foyer, lasciati su un tavolo, fogli di carta con scritte antisemite, intimidazioni e insulti corredati da svastiche.
Il teatro pisano, in piazza Carrara, chiuso fin dagli anni 60, è stato riaperto nel 2012 grazie a un gruppo di attivisti appassionati che hanno deciso di occupare la struttura per realizzare iniziative culturali e, dopo la pausa estiva, son ripresi i numerosi corsi promossi.
“Non era mai accaduto, ed è gravissimo – hanno denunciato i gestori del Rossi Aperto –. È un gesto che non può essere derubricato come ‘goliardia’. Il Teatro è un presidio democratico, inclusivo, ispirato ai valori della Resistenza e ai principi della Costituzione repubblicana”.
La polizia sta indagando: non sono stati trovati segni di effrazione e non è escluso che gli autori delle scritte possano essersi introdotti durante le lezioni.
A esprimere solidarietà al Rossi Aperto e a condannare l’episodio è l’Anpi Pisa. «Nei giorni in cui a Pisa con mostre e convegni, si ricorda la firma delle leggi razziali fasciste – spiega il presidente del Comitato provinciale, Bruno Possenti – sfregiare con messaggi nazisti, antisemiti e volgari il Teatro Rossi Aperto è l’ennesima manifestazione di arroganza e di sfida che deriva dalla convinzione di potersi permettere tutto. È un’offesa all’intera città e alla sua coscienza democratica e antifascista. La nostra vicinanza e solidarietà va a tutti coloro che in questi anni hanno lavorato per rendere fruibile il bellissimo spazio del teatro».
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Pisa è il Comune che, operando con l’Anpi, è stato tra i primi in Italia a varare delibere per vietare la concessione di spazi pubblici e patrocini e a soggetti, partiti e movimento che si ispirano ai disvalori del fascismo, del nazismo o che contrastino i valori della Resistenza. «Altri centri grandi e piccoli ci hanno seguito, il Consiglio e la Giunta della Regione Toscana hanno varato mozioni e ora quasi tutti i Comuni pisani hanno adottato provvedimenti». Però è necessario fare di più. Continua Possenti: «Si stanno intensificando in tutta la Regione comportamenti razzisti, di istigazione all’odio, di attentato alla Costituzione repubblicana. Occorre reagire». La richiesta è che le Autorità preposte rafforzino l’impegno nella prevenzione e nella repressione facendo applicare le leggi Mancino e Scelba. Anche le Istituzioni locali devono continuare a fare la loro parte, prosegue Possenti: «È necessario intervenire sul disagio sociale ed economico che alimenta l’odio e l’intolleranza che forze di estrema destra stanno spargendo, promuovere una campagna di informazione sui rischi che sta correndo la nostra democrazia». E soprattutto formare i giovani. «Stiamo lavorando a un progetto che coinvolge le scuole, sulla scia dello scorso anno. Abbiamo declinato la Convenzione Anpi-Miur firmando un protocollo nel novembre 2015 e da allora abbiamo portato avanti importanti progetti. Lo scorso anno per l’entrata in vigore della Costituzione ben 17 istituti superiori, su un totale di 19, cioè ben 42 classi,
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seguite da docenti e ricercatori coordinati da tutor dell’Università di Pisa, hanno aderito e realizzato elaborati».
A maggio nel gremitissimo palazzo di Congressi, oltre mille posti, messo a disposizione dall’ateneo, sono stati valutati gli elaborati . Il Prefetto, il 2 giugno, in piazza dei Cavalieri, dove c’è la Scuola Normale Superiore, ha personalmente consegnato alle 4 classi vincitrici t-shirt premio realizzate dall’Anpi Pisa. «Per il prossimo anno – informa Possenti – sempre con l’Università stiamo lavorando al tema “Dalle le leggi razziali”, il punto più basso e infimo della discriminazione e della sopraffazione, “all’Art. 3 della Costituzione”, facendo studiare il percorso storico che dalla lotta di Liberazione ha portato al testo costituzionale».
Intanto nella città della Torre pendente per l’80° delle leggi antisemite, si sono avviate molteplici iniziative finanziate dalle istituzioni locali, per ricordare il 5 settembre 1938 quando, proprio a Pisa, nella tenuta di San Rossore, Vittorio Emanuele III firmò le leggi antiebraiche. Il 20 settembre sarà il rettore dell’ateneo pisano, Paolo Mancarella a chiedere scusa a nome dell’intero mondo accademico italiano per le leggi razziali.
Pubblicato mercoledì 12 Settembre 2018
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