Tema

Antifascismo

martedì 11 Gennaio 2022

Quando la Banca d’Italia si tolse la camicia nera

Dalle discriminazioni razziali alla difesa delle riserve auree durante l’occupazione nazifascista e poi alla rinascita, grazie a personalità quali il sindacalista e partigiano Paolo Andreini, Gastone Pacetti e l’economista Federico Caffè, tra i componenti del Comitato Interno Provvisorio, emanazione diretta del CLN. La lezione poco conosciuta ma non perduta della storia per rispondere alle sfide di oggi

lunedì 10 Gennaio 2022

“Siamo antifascisti perché siamo sindacalisti”

Cogliere il monito della violenza nera che prova a ritornare in tutti i Paesi UE (come accaduto in Italia a quasi 100 anni dalla marcia su Roma). Vigilare sul Parlamento UE, dove la destra estrema conta quasi centocinquanta deputati. Tutelare l’interesse generale di lavoratori e cittadini. Le 15 buone mosse della CES per rilanciare la sfida unitaria e democratica

mercoledì 22 Dicembre 2021

La lezione dei 12 prof disobbedienti al tempo d’oggi

La conferenza conclusiva, a Padova, del progetto Anpi “Ci fu chi disse no”, mettendo al centro il valore democratico della cultura e della scuola, è stata più di un dovuto atto di recupero nella memoria pubblica dei professori che non giurarono fedeltà al fascismo. Perché nel contrasto a populismi e revisionismi, diffidenza verso la scienza e nuove insidie all’autonomia di ricerca, la soluzione c’è. E si chiama Costituzione

venerdì 17 Dicembre 2021

Il solo No al fascismo dell'ateneo di Pavia

Giorgio Errera, docente di Chimica, fu tra i dodici docenti universitari che nel 1931 rifiutando di giurare fedeltà al regime persero la cattedra. L’unico all’Università di Pavia, che ha voluto rendergli omaggio nel 90° di quella affermazione di dignità. L’iniziativa all’interno del progetto dell’Anpi nazionale

venerdì 10 Dicembre 2021

Quei 12 professori che non si piegarono a Mussolini

Un impegno straordinario per il progetto nazionale Anpi “Ci fu chi disse No”, promosso nel 90° dell’obbligo per i docenti universitari del giuramento di fedeltà al fascismo. Con risultati oltre ogni aspettativa grazie ai comitati provinciali dell’associazione dei partigiani. Dodici conferenze, e mostre convegni iniziative culturali negli atenei dove insegnarono i pochissimi che non chinarono la testa. E l’11 dicembre grande giornata conclusiva all’Università di Padova, Medaglia d’Oro della Resistenza

Periodico dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia

Numero 156 Anno

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Un gigante dai piedi d’argilla. Il diritto internazionale di fronte ai conflitti armati e al genocidio

Le norme, i principi giuridici e gli organi che regolano le relazioni tra Stati sovrani con l’obiettivo di garantire pace e stabilità nella comunità mondiale mostrano oggi tutta la loro fragilità. Dalla Guerra Fredda ai conflitti contemporanei e lo sterminio del popolo di Palestina, le promesse tradite di un sistema che resta indispensabile ma troppo spesso è impotente. La legge del più forte e la guerra hanno ripreso il dominio, mentre proliferano ovunque i processi di riarmo e il presidente Usa con disprezzo bolla come inutili tutte le istituzioni sovrazionali e sanziona i magistrati della CPI che hanno osato emettere un mandato di cattura nei confronti di Netanyahu

Palestina, dalla tregua fragile alla costruzione della pace

I movimenti in Italia e nel mondo hanno scosso le coscienze e isolato Israele, ma ora è necessario uno scatto nuovo. Il ruolo fondamentale che l’Onu deve riprendere e assumere pienamente e quello finora assente della Ue, la richiesta di liberazione di Barghouti, la ricostruzione nella prospettiva dell’avvio della costituzione di uno Stato palestinese in uno scenario di due popoli in due Stati e le tentazioni dei potenti di “sedersi a tavola” per spartirsi il pranzo. Cosa possiamo fare come Anpi

Stato di Palestina, sì o no? Due popoli e due Stati, uno Stato unico oppure altro ancora?

Nonostante non si fermi il piano israeliano di spopolare Gaza, nonostante il genocidio, l’odio seminato a piene mani e la Cisgiordania a rischio di formale annessione da parte di Tel Aviv, può ancora esistere un futuro per i palestinesi perché i sentimenti delle persone, le speranze o la disperazione, si alimentano e si modificano sulla base della vita quotidiana: per un bimbo la scomparsa di un check point sulla via per la scuola è di per sé un pezzo importante di liberazione. Cosa possiamo fare come Anpi in questo preciso momento storico affinché inizi un processo negoziale che dia dignità e pace a quel martoriato popolo. Ecco alcuni spunti per una proposta strategica

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