Il professor Gaetano Silvestri

Si sta praticamente concludendo un’impresa avviata nel luglio 2017, in corrispondenza di un impegno che avevamo assunto solennemente durante la campagna referendaria, nella quale – a quanti ci chiedevano cosa avremmo fatto se avesse vinto il NO – rispondevamo che avremmo dato l’avvio ad una campagna per l’attuazione della Costituzione.

Ritenevamo (e riteniamo ancora oggi) fosse particolarmente scandaloso il fatto che, di quando in quando, si decidesse di por mano alla Costituzione, per stravolgerne grandi parti, mentre si continuava, senza pudore, a non darle l’attuazione promessa e sostenuta dalla stessa Carta.

La nostra Carta costituzionale infatti, ha una caratteristica nuova rispetto alle Costituzioni dell’Ottocento, quella di non limitarsi ad enunciare solamente i princìpi di fondo (liberté, legalité, fraternité della Rivoluzione francese), ma di assumere impegni e fornire garanzie per la concreta effettività delle sue norme e degli stessi diritti.

Non solo ci sono formule che la Carta usa spesso, di tipo “promozionale” o garantista (impegna, garantisce, promuove, agevola, tutela), ma in alcuni casi l’impegno (e l’invito perentorio a concretarlo) è assunto in forma forte e diretta. Si veda l’art. 3, seconda parte, in cui si afferma che “È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo della persona e la partecipazione effettiva dei cittadini alla cosa pubblica”.

Invece si è fatto di tutto, prima per ritardare i tempi per l’entrata in funzione dei principali istituti di garanzia e delle stesse Regioni; poi si è cercato di sostenere che le disposizioni della Costituzione avevano un carattere puramente “programmatico”; infine gli inviti, le garanzie, gli impegni, sono stati disattesi, con assoluta costanza, dai vari governi che si sono susseguiti nel dopoguerra, tanto da farci sentire autorizzati a dare alla nostra iniziativa un titolo “forte”, cioè “La Costituzione più inattuata del mondo”.

Si decise, così, di promuovere sei seminari in altrettante città (Bologna, Pisa, Macerata, Torino, Roma, Milano), dedicando ognuno di essi ad una delle disposizioni più importanti della Carta, inattuata in tutti questi anni. L’attenzione si è concentrata sulla inattuazione dello “spirito” della Costituzione, dell’art. 1 (Repubblica, democrazia, lavoro, sovranità popolare), dell’art. 3 (libertà ed uguaglianza); degli artt. 1 e 4 (lavoro), dell’art. 9 (tutela dell’ambiente e del patrimonio artistico e culturale, sviluppo della cultura), dell’art. 2 (solidarietà e doveri) dell’art. 54 (legalità ed etica).

L’articolazione era molto semplice: una relazione, tre discussant per ogni seminario e alcuni eventuali interventi organizzati.

I seminari si sono svolti, con buona partecipazione di pubblico, nelle sei città, e con un apparato veramente importante di oratori.

Conclusa la prima tappa col seminario di Milano, è iniziata la seconda, con la creazione di un gruppo di lavoro, che è stato incaricato, anzitutto, di predisporre tutto il materiale raccolto, per la pubblicazione e poi di elaborare tutta la materia dei seminari, approfondendone le principali indicazioni e valutando le proposte emerse.

Anche questo lavoro si è protratto per mesi, con frequenti riunioni a Roma e Bologna e con un lavoro collettivo di grande impegno e spessore, che ha costituito, per tutti, un’esperienza unica. Anch’esso è stato destinato alla pubblicazione, costituendo la seconda parte del volume.

Questo lavoro si concluderà in questi giorni, con la consegna del materiale all’editore (Viella). Il volume darà conto dell’esperienza straordinaria che ho succintamente descritto e fornirà una base veramente utile per gli approfondimenti futuri, soprattutto per ciò che attiene alle proposte, che sono state tenute al primo livello, per così dire, apparendo inutile organizzarle come se ci fossero già le condizioni politiche necessarie per dare concreta attuazione a tutto ciò che è emerso, non solo per i temi trattati nei seminari, ma anche per tutti gli altri casi di inattuazione di altre, importanti, disposizioni della Carta.

Si è inteso, insomma, di impostare un lavoro importante, che avrà sbocchi più concreti quando ci saranno le condizioni materiali e politiche perché si smetta – nell’ambito istituzionale –, di pensare a modifiche e riforme e si decida di dare corpo, finalmente, all’attuazione degli impegni, delle garanzie e delle effettività così fortemente indicate come necessarie (“È compito della Repubblica”) per condurre a compimento quella rivoluzione pacifica che è stata la Costituzione Italiana.

Di tutto questo avrà piena contezza il lettore che scorrerà le pagine del nostro libro (il titolo “La Costituzione, settant’anni dopo”) con la disponibilità di chi vuol guardare al futuro della Repubblica e non rifugiarsi nelle disillusioni, nei tormenti e nelle amarezze del tempo presente.

Per completare l’opera, abbiamo deciso (con l’Anpi nazionale) di promuovere una giornata di grande valenza, nella ricorrenza (il 10 dicembre) dell’anniversario della Dichiarazione Universale dei diritti dell’Uomo.

A Bologna, il 10 dicembre, dopo un’informazione sul lavoro che abbiamo fatto e stiamo concludendo, ci sarà una lectio magistralis del professor Gaetano Silvestri (già Presidente della Corte Costituzionale e ora Presidente della Scuola superiore della Magistratura) sul tema “I diritti umani nella Dichiarazione universale dell’ONU e nella Costituzione italiana”. Una manifestazione nazionale, per sottolineare, al tempo stesso, la ricorrenza del 10 dicembre, la stretta corrispondenza tra i principi generali della Costituzione italiana e quelli fondamentali della Dichiarazione dell’ONU ed infine l’estrema attualità, (per ragioni che non ho bisogno di specificare) dei “diritti umani”.

Questo ci è apparso particolarmente significativo, dopo l’approvazione da parte del Parlamento, di una legge che sembra ignorare non solo i diritti umani, ma anche quel principio di solidarietà che nella Carta è richiamato proprio all’inizio (art. 2) assieme ai doveri “inderogabili” e che dalla Corte Costituzionale è stata collocata tra i” valori fondamentali della Repubblica”.

Ci è sembrato, questo, il modo più degno per concludere un lavoro assai significativo, che ha impegnato, tra relatori, discussant, e gruppo di lavoro, un numero notevole (41) di esperti, oltre al pubblico delle sei città in cui si sono svolti i seminari. Peraltro, la lectio magistralis del professor Silvestri sarà collocata in appendice del nostro volume e attribuirà un rilievo ancora più saliente alle riflessioni che in questo anno e mezzo abbiamo compiuto e che ora offriremo a quanti leggeranno il libro.

Con ciò, peraltro, non riteniamo di aver “concluso” un lavoro, ma di aver “aperto” alla riflessione ed alla discussione di tutti una tematica (l’attuazione della Costituzione) che è di grandissimo rilievo politico e sociale.

Ci risulta che al Parlamento sono già state presentate alcune proposte di “revisione” della Costituzione. Non sappiamo che fine faranno, ma ricordiamo assai bene ciò che il popolo italiano ci ha insegnato, con la sua alta partecipazione al voto, il 4 ottobre 2016: il Paese, in una congiuntura di particolare difficoltà, non ha bisogno di cambiamenti radicali di una Costituzione che conserva tutto il suo enorme valore, ma – semmai – ha bisogno che essa entri, a fondo, nello spirito e nel corpo delle istituzioni e dei cittadini, dandosi finalmente attuazione piena a tutto ciò che essa indica come indispensabile per il bene di tutti, per il progresso sociale, per lo sviluppo della persona.

Carlo Smuraglia, Presidente Emerito dell’Anpi


Bologna 10 dicembre 2018. Da sinistra: Anna Cocchi, Carla Nespolo, Gaetano Silvestri, Carlo Smuraglia

Ecco l’audio integrale dell’iniziativa bolognese del 10 dicembre 2018
https://soundcloud.com/anpi/bo-10122018-seminario-anpi-attuazione-costituzione-e-anniversario-dichiarazione-onu-diritti-umani