Marzabotto, 8 luglio 2021. Un lungo, partecipato, pomeriggio resistente. Cominciato con la deposizione dei fiori al Sacrario che raccoglie le spoglie delle vittime di uno dei più efferati crimini nazifascisti.

Poi a Monte Sole tra le colline dove l’esercito tedesco e i repubblichini uccisero con ferocia e sadismo donne, bambini e anziani.

«Siamo in un luogo dove dimorano le emozioni e le storie di chi qui ha perso la vita. Perché l’antifascismo è e sarà sempre nelle nostre vene», ha detto la presidente provinciale Anpi di Bologna, Anna Cocchi, aprendo l’iniziativa tra i medaglieri di tutti i comitati provinciali Anpi della regione.

Monte Sole, 8 luglio 2021. Da sinistra: Ferruccio, Anna Cocchi, Maurizio Verona, Valentina Cuppi, Gianfranco Pagliarulo, Andrea De Maria

La parola è poi passata alla sindaca di Marzabotto, Valentina Cuppi. «Quella di oggi è la prima manifestazione, ne seguiranno altre – ha detto Cuppi dopo aver ringraziato l’Anpi per l’impegno – ma avremmo voluto non averne bisogno. L’attualità conferma il bisogno di antifascismo e di antirazzismo ed è avvilente dover fare una battaglia contro le nostre istituzioni democratiche, le stesse che oggi finalmente sostengono i nostri luoghi di memoria. È intollerabile il loro consenso alla nomina di Mario Vattani ad ambasciatore, una persona che non ha mai ripudiato le simpatie per il fascismo».

Anche Andrea De Maria, deputato Pd ed ex sindaco di Marzabotto, ha ringraziato l’Anpi e il presidente nazionale Pagliarulo per aver sollevato il tema della nomina di Vattani con «forza e rigore». Dopo aver riferito dell’interrogazione parlamentare presenta dal Partito democratico e da Sinistra italiana, De Maria ha spiegato le ragioni del No a Vattani: «perché per le nostre leggi, per la Costituzione, il fascismo non è un’opinione, è un crimine. Nessuno vuole impedire a qualcuno di esprimere le proprie idee ma l’antifascismo è un dovere morale verso chi ha perduto la vita per combatterlo. Chi ha incarichi nelle istituzioni democratiche dovrebbe sempre ricordare chi lo ha preceduto. Io – ha continuato De Maria – ogni volta che entro in Aula penso a Matteotti e a Gramsci e al rispetto che dobbiamo allo loro memoria. La nostra democrazia è fortemente a rischio in questo momento per il ripresentarsi di forze neofasciste, per questo è importante l’iniziativa di oggi. E per questo – ha concluso il deputato –ribadiamo che non rinunceremo mai alle nostre radici antifasciste e a difendere i valori della Resistenza».

È seguito l’intervento del sindaco di Sant’Anna di Stazzema, Maurizio Verona: «È una vergogna la nomina di Vattani. Le istituzioni della Repubblica, che ringraziamo perché contribuiscono a sostenere i luoghi di memoria, hanno anche la responsabilità di essere coerenti. La nostra è una Resistenza non armata, è democratica ma è una Resistenza. Anche a Sant’Anna di Stazzema con l’Anpi torneremo a chiedere la revoca di Vattani, perché è necessario dare il buon esempio alle nuove generazioni».

Monte Sole

Infine ha preso la parola il presidente nazionale Anpi, Gianfranco Pagliarulo: «La nomina di Mario Vattani ad ambasciatore della Repubblica democratica deve essere immediatamente revocata e ci rivolgiamo direttamente alle più alte istituzioni della Repubblica antifascista, perché errare è umano, ma perseverare è diabolico: tornate indietro e questo vi sarà riconosciuto come atto di consapevolezza, di coerenza e di serietà. Per chi? Per quelli di Marzabotto, di Sant’Anna di Stazzema, delle Fosse Ardeatine, della Risiera di San Sabba, di via Tasso, dei mille luoghi della sofferenza e dei mille crimini nazifascisti. Per quelli di Cefalonia e delle tante Cefalonia, per i 600.000 internati militari italiani, per i detenuti politici della galera e del confino, come Sandro Pertini. Per chi? Per quel popolo di partigiani, di staffette, di resistenti in armi o senz’armi che incepparono e scardinarono l’invincibile armata della Wermacht e i suoi servi delle Brigate nere. Perché? Per otto paroline in fila molto semplici e chiare: unfascistanonpuò – rappresentare – laRepubblicaantifascista».

Alla manifestazione con l’Anpi anche tantissimi ragazzi e ragazze, la Rete degli studenti, la Cgil esteri, Amnesty International e in presenza una folta delegazione della Fiom-Cgil Bologna.

Hanno voluto esserci anche la staffetta Flora Monti, 13 anni nei giorni della strage, e Ferruccio che recuperò e portò a valle i corpi dei morti, donne bambini anziani.

Cisco

L’iniziativa intensa e partecipata si è conclusa con Cisco sulle note di Dalle belle città, Ribelli della montagna e Bella ciao.

Vi proponiamo anche il video integrale della mobilitazione realizzato da Donato Battista.