Tema

Guerra e Pace

giovedì 7 Aprile 2022

Di qua e di là del fronte, i gruppi armati neonazisti di Ucraina e di Russia

Tra formazioni note e numerosissime altre meno conosciute, ma ugualmente addestrate e operative con migliaia di uomini in forza ai due eserciti. Hanno tutte una importante componente politica, tuttavia costituiscono un’attrattiva soprattutto per il loro prestigio militare. Una sorpresa che siano l’una contro l’altra armate? Niente affatto

mercoledì 30 Marzo 2022

Bisca, Anpi Liguria: “Per Toti, armateli e partite. Noi li aiutiamo a non morire”

Al presidente della Regione a testa bassa contro il no dell’associazione all’invio di armi in Ucraina: “Chi paragona i lanci alleati durante la Resistenza trovi il coraggio di dire che anche l’Italia dovrebbe entrare in guerra, allora eravamo cobelligeranti”. E sabato 2 aprile marcia per la pace e contro il riarmo con l’arcivescovo di Genova e il vescovo di Savona

lunedì 7 Marzo 2022

Disarmiamo la guerra

La Costituzione italiana è stata scritta da persone che avevano dovuto imbracciare fucili e a lungo ragionato sugli strumenti internazionali capaci di fermare ogni conflitto bellico. L’Onu c’è per questo, e oggi per dire no alla morte in Ucraina (e a un possibile rischio nucleare) l’unica opzione è costruire pace tra popoli. Non è facile, ma potrebbe Putin opporsi all’intero mondo?

Periodico dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia

Numero 149 Anno

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Pace, coesistenza, neutralità. Un’altra strada è possibile

Mettere in campo un’alternativa alla guerra si può, riattivando i processi di coesistenza pacifica e di neutralità. Tanti però i nodi da sciogliere, a partire dal ruolo della Nato, che dal 1999 si è trasformata in un agente offensivo che spinge tutti gli “esclusi” a riarmarsi. Il secondo ostacolo è proprio la disastrosa corsa al riarmo dell’Europa, da bloccare al più presto. È difficile parlare oggi di pace, ma è necessario. Non bastano però gli appelli morali: serve una mobilitazione mondiale che esprima una critica politica alla guerra; un movimento che, ricalcando quello dei Partigiani della Pace degli Anni 50, si ponga come obiettivo quello di “non implorare la pace ai fautori di guerra, ma costringerli ad accettarla”. E noi, accanto alla parola pace ne mettiamo un’altra: antifascismo, vera premessa per la realizzazione di una società nuova

Non solo cittadino onorario d’Italia, il capo del fascismo pure laureato honoris causa. In Svizzera

Nasce così, per fare i conti con il passato, “Docteur Mussolini. Un passé sensible”, una mostra all’Università di Losanna (fino al 21 settembre) realizzata grazie ad Anpi Ginevra, Colonie Libere Italiane, Comitato XXV Aprile di Zurigo e le associazioni antifasciste presenti nella Confederazione elvetica, dopo aver chiesto ma non ottenuto dall’ateneo la revoca del diploma conferito al dittatore nel 1937. E si è lanciata una petizione online affinché si ricordi Jean Wintsch, l’unico professore che disse No

KLER.CSK “Non sprecate il mio sacrificio”

80 anni di ANPI – La Resistenza continua

Le tappe salienti dell’impegno dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia si intrecciano strettamente con la vita della Repubblica. Da ieri a oggi. Il video è stato realizzato da Silvia Folchi, testi di Gabriele Bartolini, Silvia Folchi, Andrea Liparoto. Da guardare e scaricare

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