http://www.anpi.it/media/uploads/files/2017/02/Documenti_16esimo_Congresso_Nazionale_ANPI.pdf
Questo opuscolo raccoglie i documenti approvati dal congresso nazionale nella seduta plenaria del 15 maggio, a larghissima maggioranza. Solitamente, dal congresso esce un documento politico unico, che è il risultato della somma tra il documento base, su cui si sono svolti i congressi provinciali e lo stesso congresso nazionale, e le modifiche o integrazioni emerse, appunto, nella discussione conclusiva. Nel caso specifico, peraltro, si è voluta, dal congresso, l’approvazione anche della Relazione introduttiva, tenuta dal Presidente, in considerazione del fatto che essa teneva già ampiamente conto di quanto era emerso dai congressi provinciali rispetto al documento originario. Da ciò la decisione di pubblicare non solo il documento politico conclusivo, ma anche la predetta relazione.
In questo modo, l’opuscolo rappresenta pienamente la volontà scaturita dal congresso, soprattutto a riguardo della identità e del ruolo fondamentale dell’ANPI, come previsto dallo Statuto, nonché delle prospettive di lavoro futuro. Il documento congressuale, dice, su queste tematiche, parole inequivocabili e allo stato, definitive, fornendo un’idea precisa di quella che deve essere la “linea” da seguire, ovviamente con gli aggiustamenti e le integrazioni che saranno imposte dagli eventi. Una “linea” che deve costituire il punto di riferimento per tutti gli organismi, centrali e periferici, dell’Associazione. Ciò, naturalmente, col corredo delle discussioni e dei confronti che avverranno in tutti gli organismi, al fine di applicare correttamente i princìpi nelle varie realtà e nelle specifiche occasioni.
La vita dell’ANPI si basa su tre documenti: lo Statuto, il Regolamento e il documento politico approvato dal Congresso. Sta qui il nostro essere, la nostra forza, il nostro punto di riferimento, non solo nei grandi momenti ma anche nella quotidianità.
Naturalmente, non si tratta delle “Dodici tavole” né tanto meno di una Bibbia o di un Vangelo, da applicare con rigore e con fideistico attaccamento.
La discussione e il confronto sono sempre i benvenuti nell’ANPI; essi devono trovare, peraltro, un limite – appunto – nei documenti congressuali e soprattutto nel documento politico e nello Statuto, che vanno interpretati ed applicati con saggezza ed equilibrio, ma anche con senso di responsabilità. Non solo perché lo stesso Regolamento obbliga tutti gli iscritti (art. 3, c. 5) al rispetto dello Statuto, dei documenti congressuali e delle deliberazioni degli organismi dirigenti (donde la riconosciuta importanza del rispetto delle regole da parte di tutti,) ma anche perché, da sempre, è il “senso di appartenenza” che deve caratterizzare la vita stessa dell’Associazione, così come i comportamenti di tutti gli iscritti.
Questi sono i “segreti” della nostra forza: la nostra autonomia, la nostra identità, il rispetto delle regole, scritte e non scritte. Questo ci ha aiutato a sopravvivere alle temperie, agli eventi del dopoguerra, al decorso del tempo; e questo ci aiuterà ad affrontare, non solo il presente, ma anche il futuro, nella “continuità” tra le esperienze della Resistenza e i comportamenti dell’Associazione nel dopoguerra ed ancora nella “continuità” tra le generazioni che ci hanno dato la libertà e quelle che ne hanno usufruito e ne usufruiscono ancora oggi – ripeto – con un solido ancoraggio al passato, ma – al tempo stesso – con forza ed intelligenza proiettate verso il futuro.
Carlo Smuraglia, Presidente nazionale ANPI
Pubblicato venerdì 17 Febbraio 2017
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