Una ragazza della Resistenza.
Marisa Ombra – classe 1925 – ha formalizzato le sue dimissioni dalla Segreteria nazionale dell’ANPI per una ragione tanto banale quanto umana: gli acciacchi dovuti all’età. Tanti anni fa, nel tempo di ferro e di fuoco, Marisa era staffetta partigiana. Poi, una lunghissima stagione di impegno nell’Unione Donne Italiane segnando la storia del movimento di emancipazione e liberazione femminile del nostro Paese, ed infine l’ANPI: entra in Segreteria nazionale nel 2011. Oggi lascia, ma rimane. Lascia l’incarico esecutivo, che è per sua natura gravoso, rimanendo però nella Vicepresidenza nazionale dell’Associazione e nel Comitato nazionale e partecipando, naturalmente, alle iniziative più significative.
In una lettera alla segreteria nazionale datata 27 marzo ha così motivato – fra l’altro – la sua decisione: “Ho molto riflettuto, prima di scrivervi, ma credo sia venuto il momento di dare corso alle dimissioni che avevo presentato durante il congresso nazionale. Mi era stato chiesto, con particolare affettuosa insistenza da parte del Presidente, di restare al mio posto fino alla fine della campagna referendaria. La campagna referendaria si è conclusa da tempo ed io sono rimasta, senza peraltro dare alcun contributo. Vivo ormai le riunioni di Segreteria con estremo disagio. Mi è difficile persino prendere appunti. Quindi trovo giunto il momento di dar corso alle dimissioni”. “A tutti grazie per la pazienza. So di avere già nostalgia per gli incontri del mercoledì, ma prima o poi…”.
Così il giorno successivo gli ha risposto il Presidente Carlo Smuraglia: “Ho letto la tua lettera con grandissimo dolore. È vero che prima o poi me l’aspettavo, dopo il tuo intervento al Congresso di maggio. Ma è come quando si verifica la morte, non inattesa, di una persona cara, non si è mai sufficientemente preparati. Così anch’io sono rimasto malissimo, pensando che non ti avremo più con noi, in Segreteria, anche se talvolta con evidenti difficoltà. Ma c’eri, eri con noi, eri la nostra cara amica, prima ancora che “compagna”; e, non di rado, ci dicevi parole di saggezza. Adesso, ci mancherai, anche se capisco le tue ragioni ed apprezzo la tua decisione, come sempre sincera e leale. Fra non molto, cambieranno anche altre cose e quindi la nostra ANPI cambierà; ma faremo tutti del nostro meglio perché tutto avvenga in modo indolore. Con te è diverso, perché non c’è nessuno che possa “sostituirti”, non fisicamente, ma per quello che rappresentavi ed eri, per tutti noi”.
“Se posso avere un desiderio, ti esprimerei quello di vederti alla nostra iniziativa del 6 aprile, in Campidoglio, che rappresenta in qualche modo l’orgoglio dell’ANPI di essere quella che è. E sarebbe anche giusto, se qualcuno ci mostrerà apprezzamento, che ci fossi anche tu, perché se siamo degni di attenzione è anche (e molto) per merito tuo. Confido, infine, di vederti – per quanto possibile – al Comitato nazionale. Con sincero dispiacere e moltissima emozione, ti mando un grande abbraccio affettuoso, a conclusione di tanto lavoro fatto insieme, con entusiasmo e con risultati non indifferenti; e soprattutto a coronamento (non conclusivo) di una vera e propria amicizia”.
A Marisa Ombra, straordinaria e particolarissima figura di partigiana, dirigente, intellettuale, autrice di due splendidi volumi, “La bella politica” e “Libere sempre”, va il ringraziamento, la stima e tutto il calore della redazione di Patria Indipendente.
Pubblicato mercoledì 5 Aprile 2017
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