Otto anni fa la imbrattarono con vernice nera, ieri l’hanno trafugata. La targa dedicata a Giorgio Perlasca, lo Schindler italiano al “Giardino dei Giusti” di Varese in viale Aguggiari, non c’è più. Il sindaco Davide Galimberti ha commentato: “Un gesto vigliacco che ripropone la necessità di una difesa costante della memoria e dei valori democratici”. Poi puntando il dito sulle possibili responsabilità del furto ha detto: “Colpire la memoria di colui che si adoperò per salvare migliaia di persone da uno sterminio su basi razziali e farlo nell’ottantesimo anniversario dall’introduzione delle leggi razziali fasciste evidenzia la base ideologica di chi ha compiuto questo atto”.
Il prefetto Perlasca nella Seconda guerra mondiale fingendosi diplomatico spagnolo, salvò a Budapest oltre 5mila ebrei. Israele gli ha tributato il titolo di ‘Giusto tra le nazioni’ e il suo nome è iscritto nel memoriale dello Yad Vashem di Gerusalemme.
A condannare la ruberia anche il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia: “Un insulto inaccettabile alla storia e alla memoria di una persona giusta che, in silenzio e con grande coraggio, ha salvato migliaia di persone dalla persecuzione razziale del nazifascismo”.
“Un gesto ignobile” per tutti gli iscritti Anpi di Varese, a cui dà voce la presidente del Comitato provinciale, Ester Maria De Tomasi. La targa è una delle tappe del percorso della Resistenza promosso da anni dall’Associazione in occasione delle celebrazioni dell’ottobre di sangue varesino.
“Stiamo vivendo un tempo terribile, mala tempora currunt, perché tutto viene sdoganato e concesso. Dobbiamo riappropriarci dell’educazione civica, politica e sociale ormai perduta, lo dimostrano i proclami e le urla di tanti rappresentanti istituzionali”, aggiunge De Tomasi –. L’Anpi per fortuna è un’isola felice perché i cittadini ci riconoscono un ruolo importante, di coscienza critica al di sopra delle parti”. Lo conferma l’aumento degli iscritti anche a Varese: agli oltre 2500 già tesserati, tra i quali anche il sindaco Galimberti, si sono aggiunte nuove adesioni in occasione della recente festa provinciale tra fine agosto e gli inizi di settembre. Figlia di un militare che, tornato dalla campagna in Russia divenne partigiano e fu deportato a Mauthausen, De Tomasi continua: “Auspico che gli autori del furto non abbiano consapevolezza della gravità del loro gesto perché altrimenti vorrebbe dire che ogni Olocausto, da quello razziale a quello politico, non ha lasciato alcun monito al presente”.
Per la zona che è stata a lungo feudo indiscusso dell’organizzazione neonazista Do.Ra. è un momento silente. Dopo le perquisizioni alla sede della comunità dei Dodici Raggi e l’avvio dei processi di cui si attende la sentenza è però CasaPound a presiedere le strade con banchetti e gazebo in cui coopta anche persone di colore. “La foto di Salvini con esponenti delle tartarughe frecciate preoccupa molto. Dove arriveremo se le istituzioni della Repubblica appoggiano i gruppi di estrema destra?” conclude De Tomasi.
Fitto intanto il programma dei partigiani: il 30 settembre partiranno le iniziative per commemorare ‘L’ottobre di sangue varesino”, quando nell’autunno ’44 decine e decine di giovanissimi combattenti della libertà vennero arrestati, deportati o uccisi. A Luino si ricorderanno i Martiri della Gera, il 14 di ottobre una serie di appuntamenti metteranno a confronto generazioni adulte e studenti liceali e universitari oltre a convegni e presentazioni di libri. Infine a novembre con il Comitato delle onoranze dei Caduti del San Martino si ricorderà il primo glorioso grande scontro tra truppe nazifasciste e partigiani.
Pubblicato martedì 25 Settembre 2018
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