Pubblichiamo un contributo per Patria Indipendente di Franco Dessì, sindaco di Rivoli, città metropolitana di Torino, sull’importante esito del ricorso in tribunale della formazione di estrema destra contro il Comune

 

Prima di arrivare all’esito della sentenza, ecco gli antefatti. Il 30 novembre 2017, il Consiglio comunale di Rivoli discuteva una mozione presentata da tre giovani consiglieri del Partito democratico; questa mozione impegnava la giunta comunale “a non concedere spazio o suolo pubblico a coloro i quali non garantiscano di rispettare i valori sanciti dalla Costituzione, professando e/o praticando comportamenti fascisti, razzisti e omofobi” e “subordinando la concessione di suolo pubblico, spazi e sale di proprietà del Comune a una dichiarazione esplicita di rispetto dei valori antifascisti”.

La mozione veniva approvata all’unanimità dei consiglieri presenti; da rilevare che, ad oggi, la “Lega di Salvini” e “Fratelli d’Italia” non hanno una rappresentanza in Consiglio comunale.

Successivamente la giunta dava mandato agli uffici comunali di far sottoscrivere ai richiedenti l’occupazione di suolo o spazio pubblico una dichiarazione del seguente tenore:

Il sottoscritto dichiara di ripudiare il fascismo ed il nazismo e di aderire ai valori dell’antifascismo posti a base della Costituzione Repubblicana ovvero i valori di libertà, di democrazia, di eguaglianza, di pace, di giustizia sociale e di rispetto di ogni diritto umano, affermatisi nel nostro Paese dopo una ventennale opposizione democratica alla dittatura fascista e dopo i venti mesi della lotta di liberazione dal nazifascismo”.

CasaPound, nel dicembre 2018, richiedeva di occupare spazi pubblici per attività di propaganda politica, rifiutandosi però di sottoscrivere integralmente la “dichiarazione”. Naturalmente i nostri uffici negavano l’autorizzazione; da qui nasce il ricorso al Tar dell’organizzazione di estrema destra.

Franco Dessì, sindaco di Rivoli

Lo scorso 18 Aprile il TAR Piemonte emetteva una sentenza, con cui respingeva il ricorso, ritenendo legittimo il comportamento dell’Amministrazione comunale di Rivoli.

Da precisare che la richiesta di occupare il suolo pubblico interessava un luogo molto evocativo della Resistenza rivolese: via Piol, dedicata a un padre e a quattro fratelli Caduti nella lotta di Liberazione; questo aspetto è stato fatto rilevare molto opportunamente dall’avvocatura comunale e ripreso nel testo della sentenza.

In buona sostanza, il TAR Piemonte ha ritenuto legittimo, da parte dell’Amministrazione comunale, richiedere l’adesione ai valori dell’antifascismo, che hanno originato i valori costituzionali: ovvero non è possibile aderire ai valori costituzionali senza aderire esplicitamente ai valori dell’antifascismo, come opportunisticamente pretendeva di fare CasaPound.

Peraltro, questo pronunciamento del TAR Piemonte presenta un importante risvolto; mentre per analoghe situazioni aperte sul territorio nazionale (Pavia, Siena, Torino, Brescia, ecc) i Tribunali Amministrativi si sono espressi attraverso ordinanze, nel caso di Rivoli siamo in presenza di una sentenza, che crea un importante precedente giuridico nel contrasto alla pericolosa “onda nera”, che sta progressivamente montando nel Paese e che non ci può lasciare indifferenti come amministratori di comunità locali democratiche e antifasciste.

In tal senso fanno ben sperare le richieste degli atti della sentenza – in particolare della memoria difensiva redatta dall’avv. Giovanna Gambino, responsabile della nostra avvocatura – da parte di molti Comuni.

Franco Dessì, sindaco della Città di Rivoli


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