Tema

Economia

venerdì 28 Novembre 2025

“No al Ponte”. Il 29 novembre manifestazione nazionale a Messina

Tutti i motivi per scegliere di bloccare subito il progetto su cui continua a insistere il ministro Salvini. Alla Camera conferenza stampa dei partiti, dei comitati e delle organizzazioni sociali che sostengono la battaglia per usare in modo diverso e più utile le risorse pubbliche che derivano dalle tasse dei cittadini italiani (meridionali compresi)

venerdì 31 Ottobre 2025

No al Ponte. Insieme a Messina per un grande corteo nazionale

Dopo la bocciatura della Corte dei Conti il governo Meloni è in grande difficoltà. È il momento di mobilitarsi. La manifestazione promossa per il 29 novembre prossimo, co-organizzata dall’ANPI provinciale unitamente a comitati, associazioni, partiti, sindacati, sarà una buona occasione per continuare la lotta contro i disegni eversivi dell’esecutivo, anche in preparazione del referendum costituzionale sulla riforma della Giustizia della prossima primavera. Ecco tutte le ragioni per bloccare un’opera inutile e pericolosa. Per adesioni corteonoponte29novembre@gmail.com

mercoledì 22 Gennaio 2025

Donald Trump e il big stick del nuovo panamericanismo

Insediatosi per la seconda volta alla Casa Bianca, il tycoon ha reinserito Cuba nella lista degli Stati sponsor del terrorismo e ha ribadito la volontà di acquisire Groenlandia e Canale di Panama, accusando il governo della piccola Repubblica dell’istmo di applicare tariffe eccessive alle navi statunitensi in transito, ed “è gestito dalla Cina”. Il Canale rimane strategico: lo attraversano almeno 14.000 navi l’anno, il 2,5% del commercio marittimo globale. Per le importazioni Usa di materie prime, tra cui gas naturale liquefatto, automobili e altri beni commerciali, è insostituibile

mercoledì 14 Giugno 2023

Lo Stato è stato sfrattato

Attraverso gli occhi di un ragazzo della Generazione Z, un breve excursus dal fascismo ai nostri giorni sulle privatizzazioni e il ruolo del soggetto pubblico nei processi economici, ma soprattutto sociali, sulla scelta di aver dato tutto il potere al mercato, in particolare nei settori chiave della sanità e dell’istruzione, e una politica che sembra ormai completamente subalterna a queste logiche

mercoledì 17 Maggio 2023

Cile: da Allende a Boric, quelle nazionalizzazioni strategiche

Per il Paese latinoamericano le risorse naturali sono sempre state centrali nelle scelte economiche, dalle miniere di rame di Salvador Allende alla guerra attuale per le materie rare. La repubblica andina fa parte del “triangolo del litio” in cui è conservato circa l’80% dei giacimenti mondiali. L’“Oro blanco” ha registrato un aumento del prezzo addirittura dell’486% e si prevede un’ulteriore crescita della domanda. La strada scelta dal presidente Gabriel Boric è far valere l’interesse dei cittadini

domenica 15 Maggio 2022

Leonardo Becchetti: “La crisi del gas? Un’opportunità per le rinnovabili”

Uno dei massimi esperti di economia civile e sociale, e dei rapporti tra etica e finanza, sulle conseguenze energetiche della guerra in Ucraina e i futuri scenari geopolitici: “le dittature nascono dove ci sono risorse naturali strategiche”, le fonti alternative sono “indispensabili a clima, salute, libertà e pace”, “durante la Guerra Fredda nessuno avrebbe mai pensato di sconfiggere con le armi una potenza nucleare”, “pericolosissima la trance agonistica bellicista”

Periodico dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia

Numero 157 Anno

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Leggi anche

domenica 7 Dicembre 2025

Passaggio al Bosco a Più Libri Più Liberi, i fatti e l’affondo alla democrazia

Definire “neofascista” la casa editrice creata internamente a Casaggì (a sua volta legata a FdI) è corretto, ma al contempo è troppo poco. Le istituzioni, culturali e politiche, hanno la responsabilità di riconoscere quando la tutela della libertà si trasforma in alibi per chi mira a minarla. Verificare la reale adesione ai principi democratici non è censura ma mettere in pratica la Costituzione

Un gigante dai piedi d’argilla. Il diritto internazionale di fronte ai conflitti armati e al genocidio

Le norme, i principi giuridici e gli organi che regolano le relazioni tra Stati sovrani con l’obiettivo di garantire pace e stabilità nella comunità mondiale mostrano oggi tutta la loro fragilità. Dalla Guerra Fredda ai conflitti contemporanei e lo sterminio del popolo di Palestina, le promesse tradite di un sistema che resta indispensabile ma troppo spesso è impotente. La legge del più forte e la guerra hanno ripreso il dominio, mentre proliferano ovunque i processi di riarmo e il presidente Usa con disprezzo bolla come inutili tutte le istituzioni sovrazionali e sanziona i magistrati della CPI che hanno osato emettere un mandato di cattura nei confronti di Netanyahu

Palestina, dalla tregua fragile alla costruzione della pace

I movimenti in Italia e nel mondo hanno scosso le coscienze e isolato Israele, ma ora è necessario uno scatto nuovo. Il ruolo fondamentale che l’Onu deve riprendere e assumere pienamente e quello finora assente della Ue, la richiesta di liberazione di Barghouti, la ricostruzione nella prospettiva dell’avvio della costituzione di uno Stato palestinese in uno scenario di due popoli in due Stati e le tentazioni dei potenti di “sedersi a tavola” per spartirsi il pranzo. Cosa possiamo fare come Anpi

Stato di Palestina, sì o no? Due popoli e due Stati, uno Stato unico oppure altro ancora?

Nonostante non si fermi il piano israeliano di spopolare Gaza, nonostante il genocidio, l’odio seminato a piene mani e la Cisgiordania a rischio di formale annessione da parte di Tel Aviv, può ancora esistere un futuro per i palestinesi perché i sentimenti delle persone, le speranze o la disperazione, si alimentano e si modificano sulla base della vita quotidiana: per un bimbo la scomparsa di un check point sulla via per la scuola è di per sé un pezzo importante di liberazione. Cosa possiamo fare come Anpi in questo preciso momento storico affinché inizi un processo negoziale che dia dignità e pace a quel martoriato popolo. Ecco alcuni spunti per una proposta strategica

venerdì 19 Dicembre 2025

I cugini Meyer, una storia che non passa

Vittorio Giardino, maestro del fumetto italiano, è tornato indietro nel tempo con le avventure di Max Fridman, ex agente segreto francese, assente da quasi vent’anni dai suoi grafic novel. La vicenda, ambientata nella Vienna del 1938 e ripercorsa con estrema cura e una cronologia implacabile, parte da una domanda che l’autore pone nell’introduzione del libro: «Se aveste 24 ore di tempo per lasciare il Paese e poteste portare con voi solo una valigia, cosa ci mettereste?». È l’interrogativo che affrontarono gli ebrei tedeschi e austriaci negli anni 30. Lo stesso di chi oggi attraversa il Mediterraneo o altre frontiere per sfuggire a guerre, persecuzioni, povertà, dittature. E se, come allora, si alzano muri, si discute di quote, espulsioni, “remigrazione”, è evidente il perché l’autore abbia scelto di parlare di fascismo e nazismo nel 2025

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