Cammin capendo vive momenti di travolgente sconforto. Il desolante spettacolo parlamentare degli ultimi giorni sulle unioni civili toglie il fiato, mina pericolosamente quel po’ di speranza sulla possibilità di civilizzazione politica di partiti e “movimenti” e, di più, di abbattere, o solo scalfire, a questo punto, quella libido di dittatura morale che non smette di correre nelle vene di non pochi italianetti. “Siamo stati educati da tempi immemorabili nella peregrina idea che c’è un’ortodossia sessuale dalla quale si distaccano i pervertiti, i pazzi e i malati, e abbiamo trasmesso queste aberranti sciocchezze ai nostri figli, nipoti e pronipoti, sostenuti dai dogmi della religione, dai codici morali e dai costumi tradizionali” scriveva il premio nobel Vargas Llosa nell’articolo «La caccia ai gay» dell’8 aprile 2012. Lo scrittore si riferiva all’America latina, ma la liaison con l’Italia è evidentissima.

Cammin capendo avverte uno straziante bisogno di stringere le mani e il cuore di persone “normali”, ragionanti e umane. E per caso ha scoperto, girovagando nel web, un appello di scrittori, attori e giovani dal titolo “Sì, lo voglio” a sostegno delle unioni civili.

Ecco, ve lo propongo. Guardatelo, ascoltatelo bene. E “vogliamoci”. Senza paura.

https://www.youtube.com/watch?v=zl_iOlbfbaI