Pensavo a un pesce d’aprile quando, nel corso della mattinata del primo del mese, una compagna dell’ANPI mi ha segnalato che sulle colonne dell’Unità appariva un corsivetto in cui si attaccava in modo insultante il Presidente nazionale dell’ANPI, partigiano, noto giurista, già membro del CSM e senatore, uomo di rara rettitudine, rigorosissima coerenza, straordinaria cultura. Caratteristiche che al giorno d’oggi non paiono particolarmente diffuse.

Sì, pensavo proprio a un pesce d’aprile.

Non lo era.

La penna: Fabrizio Rondolino. Titolo: “Scomodare la Resistenza contro la riforma Boschi fa torto alla Resistenza”.

Il tema: la critica ad un’intervista uscita il giorno prima su Il Fatto Quotidiano.

Gli argomenti? Alcuni insulsi, altri sbagliati, altri drammaticamente ridicoli: la Resistenza, l’antifascismo e i partigiani non c’entrano con la riforma della Costituzione, l’Italicum ha un premio di maggioranza “come ogni altra legge elettorale al mondo” (sarebbe bene che chi scrive queste parole si leggesse i testi di “ogni altra legge elettorale al mondo”, o, quantomeno, il testo dell’Italicum), Smuraglia sostiene l’illegittimità di questo Parlamento (tesi invece sostenuta nella domanda, a cui l’intervistato si limita a rispondere), e così azzeccagarbugliando. Ciò che il Nostro si guarda bene dal fare è affrontare il merito delle critiche di Smuraglia e in particolare il rapporto fra la natura della Costituzione e il combinato disposto della riforma del Senato e di questa nuova legge elettorale.

Ma la sorpresa è nel finale, apoteosi dell’offesa verso il Presidente nazionale dell’ANPI, verso gli iscritti all’ANPI, verso – credo – tantissimi lettori dell’Unità. Per non lasciar nulla alla fantasia, riporto le ultime righe del testo “Ad un esame non vogliamo dire di diritto costituzionale, ma di educazione civica alla scuola media, Smuraglia sarebbe sonoramente bocciato. Ma questo è un problema suo. Gli chiediamo però, sommessamente, di non trascinare con sé la memoria e i valori della Resistenza”. Lo stile è l’uomo. Questo è lo stile di Rondolino.

Tirando le somme, il nulla con contorno di disgustoso attacco.

Rondolino chi? Potrebbe chiedere qualcuno dei miei sette lettori. Scorro la sua pagina su Wikipedia.

Il presente: da circa un anno collaboratore dell’Unità.

Il passato prossimo: “nel 2012 viene scelto da Daniela Santanché come consigliere per la sua campagna elettorale nelle primarie del centrodestra poi non svoltesi”. Chi ne dà, fra gli altri, notizia? L’Unità del tempo (http://www.unita.it/italia/da-d-alema-alla-santanche-br-la-parabola-di-rondolino-1.466445). Sempre da Wikipedia: “Il 15 aprile 2011 inizia la sua collaborazione con Il Giornale, conclusasi nell’ottobre 2013”, “nel 2009 ha aperto con Claudio Velardi il blog di analisi politica TheFrontPage.it”.

In un’intervista del 29 novembre 2014 (“Le grandi interviste di Perna”) a Libero Quotidiano afferma su Berlusconi: “Grand’uomo. Confesso di subirne il fascino. Ne ammiro l’irriducibilità e la capacità di trattare su tutto. Grande lezione politica” (http://www.liberoquotidiano.it/news/politica/11727720/Rondolino—Affascinato-da-Cav.html).

Il passato remoto: “dal 1986 al 1988 ha fatto parte della Direzione nazionale della FGCI. Dal 1988 al 1996 ha lavorato come cronista politico al quotidiano l’Unità. Dal 1996 al 1999 ha lavorato come responsabile della comunicazione nello staff di Massimo d’Alema, prima alla segreteria nazionale del Pds (in seguitoDs), poi alla presidenza del Consiglio”.

Come si vede, trattasi di un esempio di radicale congruenza e consequenzialità e di inarrivabile integrità. Il latore di tale esempio, dall’alto di siffatta cattedra, sentenzia. Carlo Smuraglia, la Resistenza, le riforme. Leggo poi che il Rondolino “nel 2000 è stato consulente speciale per la comunicazione della prima edizione italiana del reality show Grande Fratello”.

Torniamo all’oggi. L’Unità del 4 aprile pubblica una bella lettera di Fiorella Ferrarini, dell’ANPI di Reggio Emilia, contro “l’inaudito attacco al Presidente ANPI e alle posizioni dell’associazione”, e una replica del già consulente speciale del Grande Fratello. Il quale già consulente afferma che, dato che lo statuto dell’ANPI indica fra gli scopi dell’associazione il concorrere alla piena attuazione della Costituzione, e dato che l’articolo 138 prevede “le procedure necessarie per modificare la Carta” (in realtà per la sua revisione), non si può contestare “la legittimità costituzionale” della riforma. Di conseguenza – evidentemente – concorrere alla piena attuazione della Costituzione, per il Rondolino, consiste nel modificarne 45 articoli, perché questa è la misura della riforma costituzionale della Boschi. Crozza non avrebbe saputo dire di meglio. Di più: in data 5 aprile sull’Unità online appare l’indignata lettera della segreteria nazionale ANPI al direttore dell’Unità con richiesta di pubblicazione (si può leggere il testo nell’editoriale di Patria), ma controbatte non il direttore, bensì il Rondolino, con la medesima risposta data a Fiorella Ferrarini.

Ci si attendeva delle scuse pubbliche o quantomeno una presa di distanza altrettanto pubblica dalle insolenze profferite. Né le une né l’altra.

L’ANPI, com’è noto, da tempo critica la riforma costituzionale proposta dal governo e la legge elettorale, e sostiene, di conseguenza, il referendum. E’ impegnata in questa battaglia col suo stile: il rigore e la pacatezza delle argomentazioni, la ritrosia nei confronti della sterile enfasi polemica e della propaganda superficiale, la distinzione netta fra il merito delle questioni e una generale battaglia contro il governo che non compete all’Associazione. Così ha fatto, fa e continuerà a fare, indipendentemente da qualsiasi provocazione. C’è la ragionevole possibilità che si sia deciso di contrastare in modo aspro, esemplare e virulento questa scelta attaccando il più alto – e prestigioso – dirigente dell’associazione: Carlo Smuraglia. C’è il ragionevole dubbio che si voglia delegittimare l’ANPI. Ove così fosse – e mi auguro di no – non solo il tentativo è destinato a fallire, ma la pesantezza dell’attacco porterà ad un consolidamento del prestigio dell’ANPI nel Paese e a nuovi consensi sulle sue opinioni, a cominciare da quelle sulla riforma costituzionale e sulla legge elettorale.

Una sola parola su Rondolino: lasci perdere le insolenze a Carlo Smuraglia, una personalità così lontana dalle miserie delle polemiche da retrobottega, dalla politica degli insulti e delle offese, e torni a dedicarsi con inconfutabile competenza e con indefessa passione alla memoria e ai valori del Grande Fratello.