Fabio Rocco è maestro presso di scuola primaria e dal 2005 insegna presso la Giovanni XXIII di Padova, situata nel rione Stanga, quartiere ad alta densità migratoria.
Attraverso l’uso delle tecnologie digitali ha sperimentato metodologie di insegnamento innovative per favorire l’educazione interculturale e l’inclusione per gli studenti. Con l’obiettivo di promuovere nell’opinione pubblica il superamento degli stereotipi sul quartiere Stanga, con i suoi studenti ha creato il geoblog “L’Isola del Tesoro
”. Il suo lavoro è stato descritto in numerose riviste a tiratura nazionale e nel libro “La Scuola Salvata dai bambini di Benedetta Tobagi. Ha partecipato come relatore a numerosi convegni organizzati dal MIUR.           

Nel giugno 2017 la diplomazia americana in Italia lo ha selezionato per partecipare al programma International Visitor Leadership Program. Per la prima volta il programma si è focalizzato sul tema dell’integrazione in classe per gli alunni migranti. Sulle pagine online di Education 2.0 Fabio Rocco ha pubblicato il Diario di Viaggio sull’esperienza negli USA. È curatore del volume di prossima pubblicazione definitiva “Educazione senza frontiere/Education without borders”.

Da febbraio 2019 è curatore per la città di Padova del progetto “La mia scuola è differente!”, finanziato da “Con i bambini” attraverso il Fondo per la povertà educativa minorile, costruito in un partenariato che coinvolge altre città, oltre a Padova anche Milano e Torino, con la partecipazione di 23 soggetti di rete, fra i quali i Comuni di Padova e Milano, le Università delle tre città, cinque istituti comprensivi.

La mia scuola è differente!

La scuola oggi ha un ruolo fondamentale nel preservare i legami sociali dal rischio dell’estinzione, nell’essere risposta efficace all’incertezza attraverso la riattivazione di percorsi comunitari. Le scuole non sono più solo un luogo di crescita per bambini e ragazzi, ma anche un presidio sociale, un luogo di incontro tra famiglie, un’occasione di socialità, sono centri vitali in tutta le realtà urbane.

Nelle periferie delle città in particolare, di fronte alla trasformazione urbanistica e demografica, alla migrazione e alla crisi economica, questo ruolo assume un significato più forte: rompere una dinamica che ha pesanti elementi segregativi e che può diventare la diretta responsabile del fallimento degli individui e delle comunità.

Per farlo servono idee, passione e risorse.

Le idee. Il progetto triennale LA MIA SCUOLA È DIFFERENTE!, selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, a partire dal febbraio scorso viene realizzato in tre città, Padova, Milano e Torino, in quartieri con caratteristiche simili: presenza di sacche di disagio socioeconomico, importanti trasformazioni urbanistiche dovuta all’arrivo di nuove famiglie con la conseguente necessità di ricostruire relazioni sociali e riorganizzare il sistema dei servizi pubblici e privati, un tessuto socioeconomico orientato a settori innovativi.

L’obiettivo è dimostrare che anche le scuole di periferia possono realizzare un’offerta formativa di qualità a partire dal loro specifico contesto, provando a trasformare alcune questioni da problema in opportunità.

Fondare l’offerta solamente sull’inclusione e il contrasto al disagio, come dimostra la ricerca “White Flight” a Milano (C. Ranci, C. Pacchi) nell’immagine pubblica non fa altro che stigmatizzare l’idea della scuola/ghetto. Come direbbe Goffman “non è il linguaggio degli attributi ma quello dei rapporti” a definire uno stigma. Allora la soluzione è modificare i rapporti, quindi insistere sulle proposte innovative, rivolte a tutti, che alzino il profilo formativo degli istituti, attraggano alunni e riducano l’impatto del contesto “difficile” fino a rovesciare l’opinione e la prospettiva.

A livello nazionale l’esperienza complessiva del progetto verrà “modellizzata” attraverso la proposta di un forum tra le scuole di periferia; credo quindi favorirà l’individuazione di un modello di lavoro replicabile a livello nazionale.

La passione. Attorno a questa proposta progettuale si sono riuniti 24 partner tra i quali: Diapason Cooperativa Sociale di Milano, capofila; i Comuni di Padova e Milano; tre Istituti scolastici milanesi, uno padovano e uno torinese; il Corso di Laurea in Infermieristica-Dipartimento di Scienze della Sanità Pubblica e Pediatriche-Università degli Studi di Torino, l’Università degli Studi di Padova-Dipartimento di Psicologia dello Sviluppo e della Socializzazione e il Politecnico di Milano-Dipartimento di Design.

Una rete vasta, che mette in campo competenze diverse, dedicata a promuovere con percorsi innovativi le competenze tecnologiche, scientifiche e culturali, indispensabili all’inserimento contesto di vita e lavorativo dei ragazzi, a prevenire l’esclusione sociale, a realizzare una forte sinergia fra scuole e territorio.

Potenziare la partecipazione delle famiglie alla vita della scuola significa rafforzare l’alleanza educativa e ha delle ripercussioni dirette sul percorso di crescita dei ragazzi, contribuisce ad abbattere un livello conflittuale molto presente in Italia tra insegnanti e genitori.

Le risorse. Il tema delle periferie è oggetto di attenzione delle politiche locali e nazionali, ma per ora le spese su questo specifico versante sono state poco organizzate, si è cercato di tamponare l’emergenza più che introdurre cambiamenti strutturali efficaci e le risorse del territorio non sono sempre riconosciute e utilizzate dalla scuola.

Ciò ha talvolta provocato una frammentazione che ha generato un progressivo impoverimento e un crescente sentimento di disaffezione anche nei confronti dell’istituzione scolastica.

Il progetto. Il progetto LA MIA SCUOLA È DIFFERENTE! ha ricevuto un finanziamento complessivo di 2.352.941,18 € di cui 2 milioni finanziato da Con i Bambini. Il finanziamento ha un orizzonte temporale di tre anni. Le azioni proposte sono già partite in ogni città e sono pensate per avere una ricaduta di lungo periodo, il budget disponibile per la realizzazione delle azioni dovrebbe essere quindi utilizzato per la fase di start up. La continuità oltre i tre anni sarà garantita da azioni di fundraising, oltre che dall’accesso ad altri bandi o finanziamenti e al contributo dato dal lavoro del volontariato locale (genitori e associazioni).

LA MIA SCUOLA È DIFFERENTE! prevede la figura del “manager di sostenibilità”, che, a partire da gennaio 2020, si occuperà in primo luogo di mappare sui territori i soggetti che possono concorrere alla sostenibilità del progetto. La mappatura prevede anche il coinvolgimento di aziende e commercianti, soggetti “non convenzionali” della comunità educante, che potranno contribuire alla continuità del progetto. Tra gli obiettivi di coinvolgimento c’è quello degli anziani abitanti dei quartieri, riscoperti come risorsa, che potranno contribuire alla formazione “storica” dei minori in vista del loro positivo inserimento nel contesto di vita. Molti alunni migranti non hanno i nonni vicini e il rapporto con gli anziani può attivare percorsi intergenerazionali di trasmissione di conoscenze e reciprocità.

Il ruolo dell’Università. Le università coinvolte “entrano a scuola” con iniziative differenti ed innovative, che proiettano bambini e ragazzi verso un lavoro possibile. La conoscenza tra i due mondi favorisce l’aumento della motivazione allo studio, con una modalità nuova, poco sperimentata nelle scuole primarie e secondarie di primo grado. Anche insegnanti e famiglie possono confrontarsi con il mondo universitario, facilitando scelte educative e formative e aiutando nel compito di orientamento verso gli studi superiori.

Il Dipartimento di Psicologia Sociale e dello Sviluppo dell’Università di Padova già da febbraio 2019 propone percorsi di formazione per i docenti, percorsi di conoscenza per gli alunni e le famiglie sullo sviluppo e le strategie di regolazione emotiva più efficaci in età evolutiva, su quale sia il loro ruolo per il benessere e l’apprendimento.

Il Politecnico di Milano – Facoltà di Design – realizzerà a partire da settembre 2019 degli interventi di riqualificazione partecipata delle scuole con studenti, insegnanti, genitori, cittadini e associazioni. L’esito di questi percorsi porterà alla riqualificazione di alcuni spazi (es: locali della scuola trasformati in biblioteca, aree verdi adibite a orti condivisi o a laboratori botanici a cielo aperto). La valorizzazione degli ambienti servirà a renderli più funzionali anche per aprirli ai cittadini al territorio, nell’ottica del rafforzamento dei legami sociali. Questa parte di LA MIA SCUOLA È DIFFERENTE! contribuirà concretamente alla realizzazione delle politiche per le periferie dei Comuni coinvolti.

Corso di Laurea in Infermieristica – Dipartimento di Scienze della Sanità Pubblica e Pediatriche – Università degli Studi di Torino sta prendendo parte attiva alla realizzazione di iniziative di promozione della salute attraverso una sana ed equilibrata alimentazione, di prevenzione delle dipendenze e degli incidenti domestici, del benessere e della prevenzione del rischio.

Il monitoraggio e la valutazione d’impatto. Non esiste un buon progetto (e neppure una buona didattica curricolare) senza un sistema efficiente di valutazione. Nel corso del triennio le attività saranno monitorate e valutate e rimodulate con l’idea di ampliare la rete di soggetti coinvolti. Per ora c’è stata solo la fase pilota, mentre negli ultimi mesi del 2019 si entrerà nel vivo.

La valutazione coinvolgerà alunni, genitori, insegnanti e cittadini, con i quali saranno definiti gli indici di miglioramento dei risultati scolastici o i livelli di soddisfazione da parte dei destinatari diretti e indiretti attraverso interviste, questionari e focus group.

Scuole aperte e campus. Oltre alle attività in orario curricolare sono già partite attività educative pomeridiane che favoriscono l’acquisizione di competenze multimediali, digitali, linguistiche sportive ed artistiche, che talvolta coinvolgono anche i genitori come utenti o come docenti. Focus specifico nelle attività sono il plurilinguismo e le competenze digitali, che non sono solo alla base di professioni specialistiche, ma diventano essenziali per ogni settore e professionalità. Coding, robotica e pensiero computazionale aiutano gli studenti fin da piccoli a pensare in modo originale. Il potenziamento delle lingue straniere puntano invece alla valorizzazione dell’elemento interculturale come risorsa.

La realizzazione di campus nei periodi di chiusura della scuola, oltre ad essere un’occasione di vacanza creativa in città, sono un’occasione di nuovi apprendimenti con laboratori sportivi, scientifici e ambientali, Si tratta anche di una risorsa effettiva per i genitori lavoratori. Partiti con le prime esperienze tra marzo e settembre, sono già stati oggetto di richieste di ampliamento da parte delle famiglie. Durante i campus sono previsti momenti di scambio e vere e proprie gite a Padova, Milano e Torino, nelle quali gli studenti avranno modo di conoscersi e confrontarsi.

Scuole al centro della comunità. Per favorire la creazione e il consolidamento di prassi che mettano in contatto la scuola con il territorio si potenzieranno gli strumenti per costruire intorno alla scuola una rete di sostegno e risorse fatta di relazioni istituzionali, ma anche di partecipazione di famiglie e cittadini. Attraverso l’uso di web-radio e video stanno partendo laboratori esperienziali per gli alunni che prevedano uscite di conoscenza del quartiere e del territorio, grazie alla partecipazione di cittadini e genitori nel raccontarne la storia e gli elementi che lo caratterizzano, tra i quali la conoscenza delle diverse culture e delle diverse generazioni. Ci saranno scambi di esperienze online e in presenza tra docenti, genitori, associazioni, bambini e ragazzi delle tre città.

Per info: www.conibambini.org. 

Fabio Rocco, maestro


Il progetto è stato selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Il Fondo nasce da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo. Sostiene interventi finalizzati a rimuovere gli ostacoli di natura economica, sociale e culturale che impediscono la piena fruizione dei processi educativi da parte dei minori. Per attuare i programmi del Fondo, a giugno 2016 è nata l’impresa sociale Con i Bambini, organizzazione senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione CON IL SUD.