Il segretario generale Cgil, Maurizio Landini, ieri a Roma durante l’intervento alla manifestazione davanti alla sede nazionale del sindacato (Imagoeconomica)

La profanazione (semi-indisturbata) di un simbolo della storia democratica del Paese. Questa la dolorosissima consapevolezza che circolava ieri negli occhi delle tantissime e tantissimi militanti della Cgil giunti davanti alla sede nazionale del sindacato a Roma.

Roma, 10 ottobre 2021, la mobilitazione democratica davanti alla sede nazionale della Cgil obiettivo dell’attacco neofascista

Abbiamo assistito a lacrime, abbracci sconfortati, ma anche a rabbia e a voglia di tirarsi subito su, perché la tradizione della Cgil è di lotta, di coraggio, di schiena dritta in onore e a difesa della Costituzione repubblicana – a partire dal diritto al lavoro – conquistata dalla Resistenza. Questo sentimento di dovere civile e sociale è stato tutto riassunto nel discorso accorato ed emozionato di Maurizio Landini che ha rilanciato l’urgenza antifascista.

Carla Nespolo al corteo e dal palco della manifestazione “Mai più fascismi, mai più razzismi” organizzata a Roma il 24 febbraio 2018 dopo i fatti di Macerata (Imagoeconomica)

Quell’allarme rispetto al dinamismo cattivo e pericoloso delle organizzazioni neofasciste che portò nel 2018, su impulso dell’allora presidente nazionale Anpi, Carla Nespolo, alla creazione dell’appello “Mai più fascismi” sottoscritto da 23 tra associazioni combattentistiche, democratiche, studentesche, partiti, sindacati. Pilastro dell’appello fu proprio la richiesta di scioglimento di CasaPound, Forza Nuova e affini.

Nel febbraio di quello stesso anno, dopo il gravissimo fatto di Macerata, la grande manifestazione a Piazza del Popolo a Roma, che vide la partecipazione 100.000 persone, intese sottolineare con forza che il contrasto ai fascismi e ai razzismi non può essere delegato ad organizzazioni democratiche di buona volontà e passione antifascista ma deve essere assunto dai governi come impegno centrale del loro agire.

Antifascismo è innanzitutto tutela della democrazia.

La sede Cgil nazionale devastata dall’irruzione dei manifestanti No green pass (Imagoeconomica)

E sabato sera la democrazia è stata messa con le spalle al muro da un folto gruppo di professionisti del fascismo. La matrice non sfuggirebbe neanche a un bambino.

Ieri mattina un popolo partigiano ha dato mostra di un avvenire promettente. E la manifestazione del 16 ottobre a Roma sarà ancora una volta una voce diffusa di giustizia e di rinnovata richiesta di fedeltà costituzionale.

Ma questa volta la risposta delle autorità competenti dovrà essere netta e immediatamente operativa. Non si torna indietro dalla Liberazione.