Tema

Anfifascismo

lunedì 4 Marzo 2024

Il patriarcato sei tu sei

Ci avviciniamo all’8 marzo 2024, Giornata internazionale della donna, dei diritti e della libertà delle donne preferiamo dire oggi, con un racconto scritto da un ragazzo, che vuol far sorridere e pensare. Perché essere antifascisti è anche capire nel profondo che le conquiste dell’universo femminile fanno fare un passo avanti alla democrazia tutta. Perché violenza di genere e divari sono e saranno sempre una sconfitta per l’intera umana gente. Perché nessuno ti regala nulla se non lotti, e per cambiare bisogna cominciare dalle parole, pure dalle parolacce… Buona lettura

mercoledì 11 Ottobre 2023

Benedetta Tobagi: il Campiello? L’hanno vinto le partigiane

Dalla lotta di Liberazione alle battaglie del dopoguerra, perché “La Resistenza delle donne” oltre a combattere il nazifascismo è stata la faticosa conquista di uno spazio politico. Nell’80° dei GDD, un libro e anche un podcast (gratuito) con le voci dell’universo femminile che vissero quell’esperienza straordinaria dichiarando “guerra alla guerra”. Amministratori pubblici, generali, portavoce istituzionali (De Angelis, Vannacci e via elencando…) che non hanno fatto i conti col passato? Amareggia, ma nessuna sorpresa con un governo di destra, dove le componenti più rilevanti sono FdI e Lega. Però il Paese è più complesso e anche il premio ne è un segnale

domenica 20 Agosto 2023

Trieste, un premio alla memoria del giornalista camerata

È intitolato al fotoreporter Almerigo Grilz, celebrato a 70 anni dalla nascita come “primo inviato italiano caduto su un campo di battaglia nel dopoguerra”. In uno dei suoi articoli scriveva: “L’unica terza via possibile, quella creata da Benito Mussolini, si leva prepotentemente in contrapposizione ai miti falliti del socialismo reale e alle bare dorate dei modelli capitalistici e social-democratici”

domenica 20 Agosto 2023

In quei 45 giorni di Badoglio cominciò il riscatto. E partì dal basso

Dopo il 25 luglio 1943 e la caduta di Mussolini, a fronte di una classe dirigente che non prendeva le distanze dal regime (milizia non incorporata nell’esercito, detenuti politici liberati solo in parte, legislazione razziale ancora in vigore) e partiti ancora deboli, nel Nord è la classe operaia a innescare una svolta storica rispetto al ventennio. E nemmeno gli stravolgimenti dell’8 settembre potranno metterla in discussione

lunedì 15 Maggio 2023

Fascismo, antifascismo e intelligenze artificiali

A metà tra gioco e test, un esperimento rivela che le tentazioni nostalgiche preoccupano anche i software capaci di riprodurre facoltà umane quali ragionamento, apprendimento e creatività. Addirittura gli algortimi di uno dei programmi si sono rifiutati di redigere il manifesto politico per un nuovo movimento italiano di estrema destra

sabato 29 Aprile 2023

25 aprile 2023, è cominciata la nuova Resistenza

Con Anpi una carrellata di immagini di una Festa della Liberazione che ha già il sapore della storia, perché segna un prima e un dopo. Il presidente nazionale Gianfranco Pagliarulo: “un monito per chiunque coltivi la sciagurata idea di manomettere la Costituzione e una mobilitazione generale contro chi intenda far rivivere oggi sotto qualsiasi forma le mostruosità di allora”. Buona visione con i volti degli antifascisti di oggi che dicono “vivo, sono partigiano”

lunedì 24 Aprile 2023

Ascanio Celestini: “L’antifascismo per restare umani”

Raccontare le biografie degli uomini e delle donne morti nella Resistenza, ascoltare le voci ancora troppo sommerse perché di umili del popolo, per combattere oggi una pericolosa vulgata. E sui migranti ricordare che il cliché dell’extracomunitario “africano povero” è un’eredità del colonialismo fascista

Periodico dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia

Numero 133 Anno

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giovedì 14 Marzo 2024

L’assalto al treno in Valmozzola, pietra miliare della Resistenza

L’azione si svolse il 12 marzo 1944 sull’Appennino parmense, ma le conseguenze ebbero sviluppi fino in Lunigiana, dove si consumò la feroce rappresaglia nazifascista. Protagonisti furono partigiani spezzini, diversi per vicende personali e appartenenze politiche. E dalla Spezia vennero i massacratori, i militi della Xª Mas di Junio Valerio Borghese. Però nell’Appennino parmense a fianco di quei combattenti per la libertà c’erano i contadini, mentre in Lunigiana erano isolati e fu più facile colpirli. Nell’80°, una ricostruzione storica anche sulla base di testimonianze finora inedite

Gli unici muri che non dividono!

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