Anche Parma, città Medaglia d’Oro al Valor Militare per la Resistenza, entra a pieno titolo tra i Comuni dove per manifestare negli spazi pubblici, tenere iniziative in sale civiche od ottenere patrocini si dovrà firmare una dichiarazione in cui si afferma di riconoscersi nelle norme della Costituzione e delle leggi Scelba e Mancino, di ripudiare fascismo e nazismo, razzismo, xenofobia, omofobia e qualsiasi altra forma di discriminazione, e di non propugnare la violenza come forma di lotta politica. A sancirlo è stata la delibera votata e approvata lunedì scorso in Consiglio comunale.
«Grande è la nostra soddisfazione – commenta Aldo Montermini, presidente dell’Anpi provinciale –. Insieme a Cgil, Cisl, Uil, l’Anppia, Aicvas, abbiamo portato a compimento con l’Amministrazione Pizzarotti un percorso importante, richiesto dalla maggioranza dei cittadini». In Aula, ad esprimere parere favorevole sono stati tutti i gruppi rappresentati, sia di maggioranza sia di opposizione, ad eccezione della Lega. «Il documento, a suo giudizio, aveva la pecca di parlare di antifascismo e non di anticomunismo», spiega Montermini.
Ad intervenire nel dibattito è stato proprio il sindaco Pizzarotti che, rivolgendosi agli consiglieri contrari al provvedimento ha replicato: “Dov’era la Lega lo scorso 25 Aprile a Parma ? E ci sarete il prossimo?”.
La storia ha un grande peso a Parma e non solo simbolico. Ha a che fare con la memoria resistenziale di tantissime famiglie. Il pronunciamento del parlamento civico è infatti frutto di un protocollo d’intesa siglato il 10 maggio scorso dall’associazione dei partigiani, gli altri sodalizi democratici e i sindacati confederali con l’Amministrazione, poi tradotto in una delibera di Giunta fino all’approdo in Aula per il voto.
L’accordo era stato sottoscritto a seguito di due fatti che avevano provocato corale sconcerto e indignazione tra i parmensi: la concessione a CasaPound del piazzale intitolato al comandante partigiano “Pablo” per la chiusura della campagna elettorale nell’ultima tornata amministrativa e, poco dopo, la licenza elargita a Forza Nuova di usufruire per un’iniziativa di una sala municipale. Il Comandante “Pablo”, nome di battaglia di Giacomo di Crollalanza, ufficiale dell’esercito, scelto a guida del Comando unico di tutte le unità militari partigiane del territorio, Medaglia d’Oro al Valor militare, Caduto in un eccidio fascista nell’ottobre 1944, un eroe della libertà amatissimo e ancora un punto di riferimento della sensibilità democratica cittadina.
Parma ha molte personalità divenute una leggenda nella lotta di Liberazione. Un posto d’onore è riservato a Laura Polizzi, “Mirka”, Vicecommissario garibaldino nel reggiano, una delle prime donne a partecipare alla guerra contro l’occupazione nazifascista. Già poche ore dopo l’annuncio dell’armistizio, Laura aveva partecipato alla costituzione del CLN locale, ma presto era stata costretta a lasciare la città. Anche la sua famiglia fu nel mirino dei repubblichini e fu deportata nei lager nazisti, il padre non fece mai ritorno.
Un impegno in favore della democrazia proseguito per tutta la vita che Parma le riconobbe tributandole il prestigioso Premio Sant’Ilario. Alla fine del conflitto Mirka sposò il Comandante partigiano “Luigi” Pio Montermini, Medaglia d’Argento al Valor Militare. Il presidente dell’Anpi provinciale, figlio della celeberrima coppia, prosegue: «Uno dei primi risultati del provvedimento ora approvato, quando non aveva ancora superato il vaglio dell’Aula, c’è stato qualche settimana fa con il rifiuto di una sala pubblica a Forza Nuova e al suo leader Roberto Fiore».
L’associazione locale dei partigiani sta portando avanti anche un’altra importante proposta, avviata ben prima, il 28 ottobre 2017, in occasione dell’iniziativa dell’Anpi in tutta Italia per “L’antifascismo in marcia”. «Abbiamo riunito quasi tutti i sindaci della provincia ed elaborato insieme un protocollo non solo per vietare spazi pubblici ai neofascisti ma anche per operare nelle scuole e tenere viva la memoria democratica. Molte Amministrazioni lo hanno fatto proprio», dice Montermini.
È un imperativo per l’Anpi contribuire alla costruzione di cultura e memoria antifascista tra le nuove generazioni. L’attualità a Parma e nel territorio limitrofo racconta di un dilagare dei movimenti neri, in particolare CasaPound ha aperto decine di sedi in città, anche vicino a complessi scolastici. Le sedi sono dotate di bar, aree per la musica, palestre e hanno dunque una forte attrattiva tra i giovani.
«Finora non si sono mai verificati episodi di violenza – conclude Aldo Montermini – ma è necessario operare tra i giovani per costruire una coscienza e consapevolezza democratica antifascista, è questa una nostra grande responsabilità e per questo continuiamo a lavorare».
Pubblicato giovedì 22 Novembre 2018
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