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venerdì 8 Marzo 2024

Il deputato-patriota dell’Ottocento che difendeva i diritti delle donne

“La donna si deve far libera con la scienza, rinsignorire delle facoltà, che le vennero usurpate”. Salvatore Morelli, pugliese, deputato per quattro legislature, giornalista mazziniano, lottò per il voto alle donne, presentò proposte di legge sul diritto di famiglia, con la parità tra marito e moglie, il riconoscimento dei figli illegittimi, l’abolizione delle case di tolleranza, il divorzio, persino il doppio cognome per i figli. Era avanti di un secolo, eppure definito “visionario” e “pazzo”, sbeffeggiato da vignette satiriche che lo ritraevano in abiti femminili. Non si arrese né alle offese né al carcere. Il primo maggio il bicentenario della nascita. Onorato però solo nel suo paese d’origine, Carovigno, nel Brindisino

giovedì 7 Marzo 2024

Quando Scelba sanzionò la Giornata internazionale della donna. In nome della Guerra Fredda

75 anni fa, era il 1949, l’8 marzo cessò di essere una festa pubblica retribuita, come stabilito durante il primo governo De Gasperi sostenuto dai partiti dell’unità antifascista. Le prefetture vennero allertate contro le organizzazioni femminili, perché “paracomuniste”, invitate a prendere adeguate misure riguardo alle manifestanti, “potenziali attentatrici delle libertà”, le mimose sequestrate

martedì 5 Marzo 2024

I partigiani comunisti dell’Affiche Rouge al Panthéon. Immigrati tra i grandi di Francia

Le spoglie di Missak e Mélinée Manouchian, marito e moglie, armeni, lui mai nazionalizzato, riposeranno nel tempio laico della storia d’oltralpe a emblema e testimonianza di tutto il gruppo giustiziato dai nazifascisti 80 anni fa. Alla cerimonia solenne, trasmessa in diretta sul principale canale tv, ha partecipato anche l’Anpi Parigi per rappresentare i cinque italiani della formazione combattente, emigrati o “stranieri” di seconda generazione, con gli altri ricordati in una targa all’ingresso della tomba: il calciatore Rino Della Negra, Spartaco Fontanot, Cesare Luccarini, Antoine Salvadori e Amedeo Ussaglio

venerdì 1 Marzo 2024

Gli scioperi del 1° marzo 1944, quando la Storia cambiò per sempre

80 anni fa, la prima e unica grande mobilitazione generale nell’Europa occupata dai nazifascisti. “Pane, pace e libertà” le parole in cui si riconobbero migliaia di operaie e operai. Il diverso caso di La Spezia e di Genova. Ma la repressione sarà spietata e feroce ovunque, pagata con la deportazione nei lager e con la morte. L’assassinio di Giacomo Buranello, studente di ingegneria e comandante GAP, e i rapporti con il Partito comunista. Vicende da conoscere perché sembrano parlare direttamente all’oggi: non tutto può nascere da rigidi assiomi e ordini pianificati, dal caos possono trarre origine comunità di lotta ed esperienze nuove, cariche di potenzialità da ascoltare, interpretare e coordinare. Perché pur tra limiti ed errori, al 25 aprile 1945 ci si arrivò anche così

martedì 27 Febbraio 2024

Diario di una giornata particolare. Quando a scuola la Memoria parla al nostro presente

Originale spettacolo teatrale organizzato in collaborazione con l’Anpi provinciale di Roma dai professori e gli studenti di due licei capitolini, il “Montale” e il “Morgagni”, nella sede dell’Istituto d’Istruzione Superiore Di Vittorio-Lattanzio. Le atrocità del nazifascismo attraverso un racconto di Primo Levi insieme a una riflessione sui tanti inferni contemporanei, dagli immigrati a Gaza. A dialogare con i docenti iscritti all’associazione dei partigiani le ragazze e i ragazzi provenienti dai quartieri popolari della città

lunedì 19 Febbraio 2024

Aiutiamo il Franja a rinascere!

Continua la raccolta fondi per ricostruire il Franja, l’ospedale in Slovenia simbolo della solidarietà partigiana e della convivenza tra popoli che hanno combattuto il nazifascismo, e della pace. Aiuta anche tu, versa sul c/c di ANPI provinciale Udine – IBAN: IT91 J076 0112 3000 0001 7980 335 causale “Solidarietà per Franja”. Ogni contributo è prezioso

mercoledì 14 Febbraio 2024

Quelle lacune del Giorno della Memoria

Storicamente dalle celebrazioni per il ricordo delle vittime dello stermino vengono esclusi i Testimoni di Geova. Eppure per le proprie convinzioni. i seguaci di quella religione che rifiutavano di votare, fare il saluto nazista, lavorare per lo sforzo bellico e di prestare servizio militare, pagarono un prezzo altissimo. Nel 1933 Hitler promise che avrebbe sterminato la loro “genia” dal Terzo Reich. Ora si comincia a ricostruire anche le loro storie

lunedì 29 Gennaio 2024

In memoria dell’arresto del Prof Gesmundo, l’insegnante di libertà assassinato alle Fosse Ardeatine

80 anni fa, il 29 gennaio 1944, venne arrestato a Roma dai fascisti e portato in via Tasso, recluso nella cella n. 13. Nelle stesse ore in città, tradito anche il compaesano Don Pietro Pappagallo. Il triste anniversario celebrato nella Capitale con Anpi, scuole e istituzioni, perché chi ha cuore la democrazia ringrazia i suoi martiri e non dimentica  

Periodico dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia

Numero 133 Anno

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Patria Indipendente, il periodico antifascista con aggiornamenti quotidiani.

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giovedì 14 Marzo 2024

L’assalto al treno in Valmozzola, pietra miliare della Resistenza

L’azione si svolse il 12 marzo 1944 sull’Appennino parmense, ma le conseguenze ebbero sviluppi fino in Lunigiana, dove si consumò la feroce rappresaglia nazifascista. Protagonisti furono partigiani spezzini, diversi per vicende personali e appartenenze politiche. E dalla Spezia vennero i massacratori, i militi della Xª Mas di Junio Valerio Borghese. Però nell’Appennino parmense a fianco di quei combattenti per la libertà c’erano i contadini, mentre in Lunigiana erano isolati e fu più facile colpirli. Nell’80°, una ricostruzione storica anche sulla base di testimonianze finora inedite

Gli unici muri che non dividono!

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