Idee

lunedì 1 Maggio 2023

PROMEMORIA 14. 1° Maggio, la festa del… dopolavoro. Fascista

L’Opera Nazionale Dopolavoro. Come il fascismo totalizzò, parola di conio mussoliniano, anche il tempo libero. Fin dagli esordi il regime offrì gite, manifestazioni sportive e visite culturali soprattutto alle fasce più povere della popolazione. Che si rivelarono ottime occasioni di controllo, capillare. Perché scopo dell’OND era esaltare la missione nazionale di un nuovo tipo d’uomo, destinato a guidare l’Italia a nuovi fasti imperiali. Sappiamo come finì

lunedì 24 Aprile 2023

Il think tank della destra partorisce un topolino (per ora)

Nelle appena otto ore del convegno dal pomposo titolo “Pensare l’immaginario italiano-Stati generali della cultura nazionale” si è vista solo la baldanza di un partito e di un’area politico-culturale usciti da una lunga condizione di minorità. I postfascisti, il vecchio vizio di assurgersi custodi della ‘autentica’ tradizione italiana in opposizione alle “minoranze ideologiche”, e l’ambizione di riscrivere anche la storia culturale

lunedì 24 Aprile 2023

La nostra lotta è memoria e sogno

Ogni 25 aprile è diverso, ma questo è più diverso, con un governo essenzialmente autoritario nell’animo, un cuore nero che ogni tanto comincia a fibrillare;
un mondo minacciato di nuovo dai venti di guerra e l’unità nazionale compromessa da due bombe a orologeria: autonomia differenziata e presidenzialismo. L’Italia del lavoro, della pace e della democrazia non ci sta e l’Anpi dedica la Festa alle donne Medaglia d’Oro morte per sconfiggere il nazifascismo. Consapevoli di avere le istruzioni per costruire il futuro, un libretto che si chiama Costituzione. Nata dalla Resistenza

mercoledì 8 Marzo 2023

La solidarietà unisce

Ancora una volta un 8 Marzo per raccogliere e accogliere le tante voci, le tante grida di donne che ci giungono da Paesi affamati, divisi e dilaniati da guerre, soggiogati da regimi dittatoriali e teocrazie illiberali, o da quante provano a fuggire, spesso condannate a morire in mare. Perché alle loro lotte, alla loro Resistenza serve l’esempio della nostra storia. Ma forse a qualcuno non va giù

lunedì 6 Febbraio 2023

L’Anpi in assemblea per la rivoluzione. Costituzionale

🌹L’associazione dei partigiani si conferma presidio di lotta per i diritti, nel segno della sua lunga e bellissima storia. Un appuntamento nazionale, come ha illustrato il presidente Gianfranco Pagliarulo, che “assieme alle 80 assemblee provinciali e interprovinciali che l’hanno preceduta segna un’ulteriore articolazione democratica della nostra vita interna”. In un Paese che c’è e lotta

Periodico dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia

Numero 157 Anno

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Leggi anche

domenica 7 Dicembre 2025

Passaggio al Bosco a Più Libri Più Liberi, i fatti e l’affondo alla democrazia

Definire “neofascista” la casa editrice creata internamente a Casaggì (a sua volta legata a FdI) è corretto, ma al contempo è troppo poco. Le istituzioni, culturali e politiche, hanno la responsabilità di riconoscere quando la tutela della libertà si trasforma in alibi per chi mira a minarla. Verificare la reale adesione ai principi democratici non è censura ma mettere in pratica la Costituzione

Un gigante dai piedi d’argilla. Il diritto internazionale di fronte ai conflitti armati e al genocidio

Le norme, i principi giuridici e gli organi che regolano le relazioni tra Stati sovrani con l’obiettivo di garantire pace e stabilità nella comunità mondiale mostrano oggi tutta la loro fragilità. Dalla Guerra Fredda ai conflitti contemporanei e lo sterminio del popolo di Palestina, le promesse tradite di un sistema che resta indispensabile ma troppo spesso è impotente. La legge del più forte e la guerra hanno ripreso il dominio, mentre proliferano ovunque i processi di riarmo e il presidente Usa con disprezzo bolla come inutili tutte le istituzioni sovrazionali e sanziona i magistrati della CPI che hanno osato emettere un mandato di cattura nei confronti di Netanyahu

Palestina, dalla tregua fragile alla costruzione della pace

I movimenti in Italia e nel mondo hanno scosso le coscienze e isolato Israele, ma ora è necessario uno scatto nuovo. Il ruolo fondamentale che l’Onu deve riprendere e assumere pienamente e quello finora assente della Ue, la richiesta di liberazione di Barghouti, la ricostruzione nella prospettiva dell’avvio della costituzione di uno Stato palestinese in uno scenario di due popoli in due Stati e le tentazioni dei potenti di “sedersi a tavola” per spartirsi il pranzo. Cosa possiamo fare come Anpi

Stato di Palestina, sì o no? Due popoli e due Stati, uno Stato unico oppure altro ancora?

Nonostante non si fermi il piano israeliano di spopolare Gaza, nonostante il genocidio, l’odio seminato a piene mani e la Cisgiordania a rischio di formale annessione da parte di Tel Aviv, può ancora esistere un futuro per i palestinesi perché i sentimenti delle persone, le speranze o la disperazione, si alimentano e si modificano sulla base della vita quotidiana: per un bimbo la scomparsa di un check point sulla via per la scuola è di per sé un pezzo importante di liberazione. Cosa possiamo fare come Anpi in questo preciso momento storico affinché inizi un processo negoziale che dia dignità e pace a quel martoriato popolo. Ecco alcuni spunti per una proposta strategica

venerdì 19 Dicembre 2025

I cugini Meyer, una storia che non passa

Vittorio Giardino, maestro del fumetto italiano, è tornato indietro nel tempo con le avventure di Max Fridman, ex agente segreto francese, assente da quasi vent’anni dai suoi grafic novel. La vicenda, ambientata nella Vienna del 1938 e ripercorsa con estrema cura e una cronologia implacabile, parte da una domanda che l’autore pone nell’introduzione del libro: «Se aveste 24 ore di tempo per lasciare il Paese e poteste portare con voi solo una valigia, cosa ci mettereste?». È l’interrogativo che affrontarono gli ebrei tedeschi e austriaci negli anni 30. Lo stesso di chi oggi attraversa il Mediterraneo o altre frontiere per sfuggire a guerre, persecuzioni, povertà, dittature. E se, come allora, si alzano muri, si discute di quote, espulsioni, “remigrazione”, è evidente il perché l’autore abbia scelto di parlare di fascismo e nazismo nel 2025

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