Ci guidavano le stelle

martedì 16 Settembre 2025

I nazifascisti, la Linea Gustav e la guerra visti con gli occhi di una bambina

Anita Cianci, classe 1933, ci racconta con grande commozione i giorni tragici vissuti alle pendici del massiccio abruzzese, nel piccolo borgo di Montenerodomo (Chieti), oggi tra le città decorate al Valor Militare per la Resistenza. “Mio padre mi teneva per mano quando saltò su una mina e morì, i soldati tedeschi ci impedirono per settimane di dargli sepoltura. Guidati dai fascisti entravano nelle case con pistole alla mano, cercavano maiali e galline, costrigevano gli uomini ad andare con loro per costruire le postazioni militari”. Anita ha poi sposato il partigiano Lorenzo D’Orazio della Brigata Maiella ed è stata per tanti anni maestra. Il suo messaggio ai giovani

domenica 7 Settembre 2025

Cento candeline per la partigiana Alba Montello “Gina”!

Quando arrivò l’8 settembre 1943 aveva 18 anni. Il padre le disse: “Frute, cumò sì che e scomence la lote (bambina, ora sì che incomincia la lotta)”. Un paio di mesi dopo, nel corso di un’azione partigiana, le toccò vedere il primo morto ammazzato che le suscitò un grande sgomento e un forte rifiuto della violenza e della morte. Ma lei non aveva paura, solo una grande rabbia per quello che si era costretti a fare. Con le altre compagne portò ordini, documenti e materiali: “Ho fatto solo il mio dovere, par che il doman al sedi miôr, per lasciare ai figli e ai nipoti un mondo di pace e libertà, che adesso è drammaticamente messo in discussione”

sabato 16 Agosto 2025

Ruth First, donna simbolo contro l’apartheid

Sudafricana, giornalista, attivista, con il marito Joe Slovo tra la ventina di componenti bianchi dell’African National Congress, documentò la discriminazione e la segregazione razziale, non solo nel suo Paese, come il risultato di un lungo processo di colonizzazione e sfruttamento economico. Aveva una idea di lotta per i diritti rivoluzionaria e insieme pacifica, troppo scomoda però. Arrestata, perseguitata, costretta a espatriare non avrebbe più rivisto la terra natale. La sua voce “contro” venne fatta tacere il 17 agosto 1982 con un pacco-bomba nel suo ufficio all’Università di Maputo, in Mozambico

giovedì 19 Giugno 2025

A ‘Cigarini’

L’addio a un compagno che con l’esempio e la forza di una grande ironia ha saputo farsi stimare e amare. Per sua espressa volontà ha voluto affrontare l’ultimo viaggio con la tessera ANPI e la bandiera comunista

lunedì 2 Giugno 2025

Renzo Balbo: la lunga vita di una giovanissima staffetta

Se ne è andato alla vigilia della Festa della Repubblica 2025, all’età di 94 anni. Partigiano-ragazzino della Liberazione, “Pulce” era cugino di Piero Balbo, “Poli”, comandante della II Divisione Autonoma Langhe, ed ebbe lo zio Giovanni ucciso dai nazifascisti. Amico e compagno di escursioni dello scrittore e pittore Carlo Levi, di lui raccontò anche lo scrittore e regista Mario Soldati, altro grande amico. Ha sempre custodito e raccontato la Resistenza come fosse il più prezioso degli averi di una famiglia grande come tutta l’Italia. Rileggeremo le sue storie vissute, ma ci mancherà il suo modo di raccontarle: i suoi occhi azzurri, le sue risate e canzoni, il lampo vivo della sua generosa intelligenza

venerdì 23 Maggio 2025

Dalle valli della Granda al Cilento. Torna a casa la memoria del partigiano MOVM Nicola Monaco

Aveva poco più di vent’anni e tra le tante gesta, con lo scrittore Beppe Fenoglio, anche la Liberazione di Alba durata appena 23 giorni. Torturato da una squadraccia fascista a Sant’Albano Stura non parlò, poi l’esecuzione. I ricordi di un testimone allora bambino, Giovanni Bellone, che decenni dopo diverrà sindaco del paesino piemontese: “Uno degli assassini si fermò, impugnò la baionetta, fece un’incisione sul calcio del mitra gridando forte: Questo è il sedicesimo che ammazzo”. All’eroe resistente è intitolato il comitato provinciale Anpi di Salerno. La sua storia ripercorsa in un libro, per i lettori di Patria scaricabile con un click

lunedì 19 Maggio 2025

I cento anni di Aldo Chiantella, il partigiano “Fieramosca”, che all’onor patrio non mancò

Grande festa per il combattente calabrese che ha compiuto un secolo di vita. Fece parte della Divisione Garibaldi Sud Arzino operante in Friuli. “Capii la differenza fra la concezione fascista e quella socialista e con entusiasmo e convinzione feci la scelta giusta”, racconta oggi. “Avrei potuto starmene tranquillo, protetto dalla famiglia. Invece ho detto devo andare, non era più tollerabile la sudditanza ai nazisti e ai loro servi fascisti. Avevo voglia di cambiare il mondo”

mercoledì 14 Maggio 2025

Addio a “Pepe” Mujica, il guerrigliero presidente

Con una grande storia rivoluzionaria alle spalle, quando nel 2010 divenne capo di Stato dell’Uruguay decise di devolvere il 90 per cento dello stipendio mensile in beneficenza, ma tutta la sua straordinaria vita è stata spesa in favore degli altri. Tupamaro imprigionato per 12 anni (di cui sette con il divieto di leggere qualsiasi libro), divenuto tra i più importanti leader politici della sinistra sudamericana degli ultimi decenni, era conosciuto in tutto il mondo. Aveva mostrato vicinanza all’Anpi partecipando nel 2022 in videoconferenza all’ultimo congresso dei partigiani d’Italia. Il presidente Gianfranco Pagliarulo: “la sua scomparsa è un lutto per l’umanità”

Periodico dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia

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Un gigante dai piedi d’argilla. Il diritto internazionale di fronte ai conflitti armati e al genocidio

Le norme, i principi giuridici e gli organi che regolano le relazioni tra Stati sovrani con l’obiettivo di garantire pace e stabilità nella comunità mondiale mostrano oggi tutta la loro fragilità. Dalla Guerra Fredda ai conflitti contemporanei e lo sterminio del popolo di Palestina, le promesse tradite di un sistema che resta indispensabile ma troppo spesso è impotente. La legge del più forte e la guerra hanno ripreso il dominio, mentre proliferano ovunque i processi di riarmo e il presidente Usa con disprezzo bolla come inutili tutte le istituzioni sovrazionali e sanziona i magistrati della CPI che hanno osato emettere un mandato di cattura nei confronti di Netanyahu

Palestina, dalla tregua fragile alla costruzione della pace

I movimenti in Italia e nel mondo hanno scosso le coscienze e isolato Israele, ma ora è necessario uno scatto nuovo. Il ruolo fondamentale che l’Onu deve riprendere e assumere pienamente e quello finora assente della Ue, la richiesta di liberazione di Barghouti, la ricostruzione nella prospettiva dell’avvio della costituzione di uno Stato palestinese in uno scenario di due popoli in due Stati e le tentazioni dei potenti di “sedersi a tavola” per spartirsi il pranzo. Cosa possiamo fare come Anpi

Stato di Palestina, sì o no? Due popoli e due Stati, uno Stato unico oppure altro ancora?

Nonostante non si fermi il piano israeliano di spopolare Gaza, nonostante il genocidio, l’odio seminato a piene mani e la Cisgiordania a rischio di formale annessione da parte di Tel Aviv, può ancora esistere un futuro per i palestinesi perché i sentimenti delle persone, le speranze o la disperazione, si alimentano e si modificano sulla base della vita quotidiana: per un bimbo la scomparsa di un check point sulla via per la scuola è di per sé un pezzo importante di liberazione. Cosa possiamo fare come Anpi in questo preciso momento storico affinché inizi un processo negoziale che dia dignità e pace a quel martoriato popolo. Ecco alcuni spunti per una proposta strategica

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